Davide e Alexandru, gli studenti di Trieste premiati per il loro progetto salva - ostriche

A firmare il progetto due studenti del master in Robotica di UniTs arrivati secondi alla competizione internazionale “Marble Hackathon”

Giulia Basso

TRIESTE Con il loro progetto per favorire il ripopolamento delle ostriche nelle acque dei nostri mari si sono classificati secondi alla competizione internazionale “Marble Hackathon”, svoltasi a Kumbor, in Montenegro, come parte del progetto Marble - Maritime robotics in blue economy. Sono Davide Vidmar e Ionut Alexandru Pascariu, studenti del master di secondo livello in Robotica dell’Università di Trieste, che si sono distinti nella realizzazione di un classificatore binario con l’uso di tecniche di computer vision e Ai.

«Abbiamo gareggiato con studenti provenienti da Montenegro, Grecia, Serbia e Croazia: il nostro compito s’inseriva in un progetto più ampio, che riguarda il ripopolamento dell’ostrica piatta nei nostri mari - racconta il triestino Davide Vidmar -. Le ostriche infatti iniziano a scarseggiare: sono molluschi nativi dei nostri mari e grandi filtratori, utili per la rigenerazione di ambienti marini e con un importante valore per l’economia blu. Il progetto consiste nel dispiegare una specie di “incubatori” nell’acqua di mare, delle strutture in grado di ospitare le larve nella loro fase di metamorfosi da plancton a conchiglie. Per decidere dove piazzarle ci è stato chiesto di realizzare un sistema capace di stimare in modo automatizzato la concentrazione di larve di ostrica presenti in un campione di acqua prelevato in diversi siti, attraverso un lavoro sulle immagini e sfruttando tecniche di computer vision e Ai».

Per la messa a punto di questo progetto i due ragazzi hanno lavorato per due mesi, dopo aver partecipato, lo scorso maggio, alla Marble - Training Week, che ha riunito più di cento studenti appartenenti a sei Paesi diversi. «E’ stato davvero stimolante poter prendere parte a questa competizione: ho imparato molto, sia dal punto di vista dell’approccio a un problema, sia perché ho conosciuto molte persone con interessi simili ai miei e si è creato un bel clima di collaborazione - dichiara lo studente -. Perciò non mi è pesato lavorare anche di notte per chiudere questo progetto: sono attività che andrebbero promosse più spesso».

Davide, come il collega Alexandru, viene da una laurea triennale in Ingegneria elettronica e informatica: «Sono sempre stato genuinamente interessato al mondo dell’elettronica e mi è sempre piaciuto smanettare, tanto che parallelamente allo studio ho iniziato a lavorare nell’azienda di software di mio padre, la Codaq. Ma quando ho visto che per la laurea magistrale a UniTs avevano appena creato questo nuovo curriculum in Robotica e Ai ho deciso di iscrivermi, perché non volevo rimanere tagliato fuori da questo mondo», afferma il ragazzo, che continua a fare lo studente lavoratore, ora con un impiego alla Honeywell. «Quando mi si è presentata l’opportunità di partecipare a questa competizione ho colto la palla al balzo: è stata una delle migliori scelte della mia vita». La pensa così anche il suo socio Alexandru: «Questa esperienza ci ha motivato a proseguire su questo percorso: è stato un orgoglio poter mettere le nostre conoscenze di robotica e Ai al servizio di altri giovani ricercatori, biologi e oceanografi: la collaborazione tra diverse discipline è l’unico strumento per avere un impatto concreto sulla ricerca e sulla salvaguardia dei nostri mari». Un ringraziamento speciale da parte dei due studenti va a Maria Cristina Pedicchio, responsabile scientifica del progetto per conto del dipartimento di Matematica, informatica e geoscienze di UniTs, e a Oriela Halilaj, la sua project assistant, che li hanno supportati in questa sfida.

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