De Iuri: «La centrale va chiusa»

Il programma del candidato dei “grillini”. Le pizze? Non offerte, solo servite
Bonaventura Monfalcone-19.02.2013 Candidato movimento 5 stelle-Deiuri-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-19.02.2013 Candidato movimento 5 stelle-Deiuri-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

«Lavoriamo con i banchetti, che vanno alla grande, davanti alla Fincantieri abbiamo avuto molto successo. Non ci interessa il semplice voto, dobbiamo creare una partecipazione». Daniele De Iuri, 33 anni, nato a Monfalcone e residente a Staranzano, operaio alla Fincantieri, non ha problemi a dichiarare che puntano in alto i candidati a Camera e Senato del Movimento 5 Stelle, che alle comunali di Gorizia lo scorso anno ha ottenuto tre consiglieri. Anche se quarto in lista per la Camera, De Iuri, già candidato al Comune di Gorizia, è fiducioso di farcela nella corsa al Parlamento. Assieme a lui, ma più indietro nella lista, gli staranzanesi Brian e Simone Harland, a comporre un terzetto del Mandamento piuttosto agguerrito. «Qualche anno fa ero uno dei tanti che si lamentava di tutto - racconta - poi mi sono guardato attorno e ho visto che a Gorizia il Movimento 5 Stelle era in crescita, sono andato a vedere e mi sono subito trovato dentro il referendum sull’acqua e il nucleare della primavera 2012». Da allora a oggi è stato un crescendo di impegno, che guarda già agli appuntamenti elettorali del 2013. «Per le amministrative a Staranzano del prossimo anno - annuncia - c’è già un gruppetto». Dei sondaggi, i candidati dei Beppe grillo non sanno che farsene, «puntiamo ai programmi», afferma con decisione De Iuri. E fra questi programmi spicca il no alla Tav. «Puntiamo a bloccarla tutta, da Torino a Trieste, con quei soldi si potrebbe sopperire a tante carenze della sanità». I candidati grillini dicono poi no al carbone, a livello nazionale. «Per Monfalcone stiamo lavorando - spiega De Iuri -: puntiamo alla chiusura della centrale. Dismetterla in vent’anni, pensando però all’occupazione, 150 persone che parlando con il sindacato si possono ricollocare». L’industria monfalconese è tra le preoccupazioni di De Iuri, non fosse altro perché ha un fratello che lavora alla Eaton. «Le aziende qui funzionano - afferma - se chi le ha in mano le vuol far funzionare. Tra Ansaldo e Sbe c’era già un progetto per l’eolico-offshore, e Fincantieri potrebbe essere coinvolta. Fincantieri non deve fermarsi alle navi: quando cala la domanda arriva la cassa integrazione, può fare anche altro. Il futuro è nelle energie rinnovabili». Ma c’è anche la piccola e media impresa da salvaguardare, come ha fatto il Movimento 5 Stelle in Sicilia, dove i consiglieri regionali del movimento devolvono una consistente parte dello stipendio (2.500 euro) al Mediocredito gestito dalla Regione. Quanto a tasse e imposte, De Iuri sostiene che l’Iva va pagata a fattura incasasta, basta con i pagamenti anticipati. «Conosco tanti imprenditori e artigiani che sono presi per il collo e non riescono a starci dentro. Guerra poi a Equitalia.

Infine una precisazione: l’altra sera al Minimax, al termine della presentazione del programma, i candidati grillini hanno raccolto le ordinazioni e servito ai tavoli pizze e bibite che sono state pagate dai presenti e non offerte dal Movimento.

Giuseppe Palladini

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