«Dehors, i regolamenti sono una nuova tassa»

Il senatore: non solo monumenti e edifici, vanno tutelati anche bar e ristoranti
Silvano Trieste 15/01/2011 Dehors a Trieste
Silvano Trieste 15/01/2011 Dehors a Trieste

«Uno dei principali compiti della politica dovrebbe essere quello di semplificare la vita dei cittadini. Credo che l’obiettivo perseguito dal Ministero dei Beni culturali sia giusto e condivisibile: tutelare l’ineguagliabile patrimonio artistico e culturale del nostro Paese e della nostra città. Non mi sembra, però, essere questo il modo più opportuno di procedere. In un periodo in cui già la crisi economica rende più difficoltoso fare impresa, la politica ha il dovere di provare a semplificare, non di complicare lo scenario con nuove regole e imposizioni». Questo il commento di Francesco Russo, senatore Pd, sulla direttiva ministeriale del 2012 sulla regolamentazione dei dehors.

«Malgrado la difficile congiuntura economica questo Governo, sulle tasse, qualcosa con la Legge di stabilità la sta facendo; sulla burocrazia, invece, bisogna fare di più. Perchè i Governi precedenti non hanno prodotto risultati significativi, anzi, come in questo caso, a volte hanno addirittura creato ulteriori ostacoli. Ta gliare la burocrazia implica, innanzitutto, un profondo cambio di mentalità - continua Russo - c’è bisogno di spostare l’attenzione delle istituzioni verso le persone. Chi ha scritto questa direttiva si è preoccupato di tutelare opere d’arte, monumenti ed edifici che rappresentano la storia e la cultura del nostro Paese; allo stesso tempo, però, ha dimenticato che anche i piccoli esercenti, bar, ristoranti e caffè rappresentano un pezzo importante della storia e della cultura e meritano di essere ugualmente garantiti. Anche perché senza adeguati luoghi di ristoro anche i monumenti perdono interesse agli occhi dei turisti».

«Nei prossimi giorni - annuncia il parlamentare del Pd - presenterò un’interrogazione al Ministro Bray per chiedere un intervento immediato perché una modifica della direttiva è necessaria in tempi brevi. Magari ridando centralità decisionale su questi temi ai Comuni che, meglio di un’istituzione centrale, sanno come e quanto regolamentare. E proverò a spiegare che va abolito l’obbligo per gli esercenti di servirsi di un professionista per la redazione del progetto, perchè da chi ogni giorno alza la serranda verrebbe visto, soltanto come una ulteriore “tassa” da pagare»".

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