«Democrazia svilita da sindaco e giunta»

Opposizione all’attacco: «Squadrismo di sinistra? Non rientra nelle nostre corde. Hanno paura delle parole»
Bumbaca Gorizia 07.05.2019 Protesta Consiglio comunale © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 07.05.2019 Protesta Consiglio comunale © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

«La paura delle parole e del democratico confronto, diffusasi sugli scranni della giunta la scorsa sera, che addirittura non ha fatto sentire sicuri alcuni consiglieri, ha riportato le lancette dell’orologio della città di Gorizia indietro di un secolo».

A sostenerlo in una nota i consiglieri di Borghi, Forum, Gorizia c’è, Gorizia è tua, Gorizie, M5s, Pd, Percorsi goriziani, Slovenska Skupnost. «Trincerandosi dietro un “facinoroso” (a detta della maggioranza) applauso della gente, di fatto, la quasi totalità della maggioranza, ad eccezione di 4 impavidi che non hanno temuto per la loro incolumità, si è sottratta ad un confronto verbale pubblico, concordando una versione dei fatti che la diretta streaming smentisce, rendendo giustizia a chi, invece, avrebbe voluto consentire quel civile dibattito, che il pubblico presente si aspettava dal principale consesso politico della città».

L’opposizione rinvia al mittente le «ossimoriche accuse di “squadrismo di sinistra”, ricordando che il fenomeno politico-sociale, tirato in ballo dal sindaco, consistente nell’uso di squadre d’azione paramilitari armate che avevano lo scopo di intimidire e reprimere gli avversari politici, non rientra nelle nostre corde, come tutte le modalità di comunicazione violenta. Del resto i 3 vigili presenti in aula, assieme al Comandante e alla Digos, non hanno ritenuto opportuno intervenire e lo stesso presidente del Consiglio ha interrotto la seduta esclusivamente per il protrarsi degli applausi. Ci saremmo aspettati che l’interruzione servisse a convocare i capigruppo, per decidere il prosieguo della seduta (questo sì che era stato convenuto nella riunione degli stessi, preliminare al Consiglio comunale) non certo per permettere alla maggioranza di imporre la loro decisione. Chi parla di “accordi disattesi” dimentica di essere il campione di mozioni d’ordine». Senza entrare nel merito di petizioni e mozioni, «quanto accaduto è frutto di un regolamento del Consiglio comunale obsoleto, risalente alla prima metà del secolo scorso, che prevede che il consiglio comunale sia presieduto dal sindaco, tra le tante situazioni obsolete. Lo svilimento della democrazia cui si è assistito l’altra sera è avvenuto mentre la città è sempre più attanagliata dalla crisi del commercio e dell’artigianato, e dai mille ostacoli che si frappongono alla realizzazione dei progetti di rilancio di Gorizia. Noi non ci stiamo e non accettiamo di ricevere accuse derivanti da una mistificazione della realtà. Se serve la menzogna per mantenere il consenso, siamo veramente alla frutta». —

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