“Demolizione dell’ex Frausin polverosa”, i genitori dell’istituto sloveno scrivono al Comune di Trieste
Riportiamo in forma integrale la lettera delle famiglie. Segue l’intervento di Andolina: “Consultare il medico di base in caso di disturbi respiratori”

Egregio Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, Gentile Assessore Elisa Lodi,
a nome dei genitori dell’Istituto comprensivo con lingua di insegnamento slovena di San Giacomo desideriamo rappresentarvi il grave disagio e le forti preoccupazioni delle famiglie, i cui figli frequentano il suddetto Istituto, a causa della demolizione dello stabile in via Frausin 7, che si trova proprio di fronte all’Istituto comprensivo di San Giacomo.
La demolizione, come comunicato dalla dirigente scolastica prima delle vacanze pasquali, sarebbe dovuta avvenire durante la chiusura della scuola, vale a dire dal 28 marzo al 2 aprile 2024. Il giorno 3 aprile invece ci siamo ritrovati all’entrata del mattino con la demolizione in atto.
La scuola si trova a pochissimi metri di distanza dal cantiere, pertanto, come previsto nella prima comunicazione inviata dal Comune alla scuola e di conseguenza ai genitori, la via sarebbe dovuta rimanere chiusa a veicoli e pedoni. Ovviamente, vista l’apertura della scuola, non è stato possibile chiudere la via ai pedoni mettendo così a rischio genitori e bambini, personale e altri passanti. Se davvero la demolizione non è stata eseguita in data 29 marzo 2024 a causa del maltempo, come dichiarato, si sarebbe potuto procedere il giorno dopo, quando il cielo era terso e le vacanze di Pasqua appena iniziate. Mettere a rischio la popolazione scolastica in questo modo, al di là dei pareri tecnici sulla sicurezza del cantiere, non è accettabile. Per quanto si possa prevenire la polvere con getti d’acqua e la dispersione di materiale con barriere (non alte quanto l’edificio oggetto dell’intervento), una demolizione così vicina all’edificio scolastico risulta comunque pericolosa. Nel momento del crollo del tetto dell’edificio al civico 7, per esempio, la scuola ha tremato come in presenza di un terremoto. Il rumore durante le lezioni era tutt’altro che trascurabile.
Le finestre della scuola sono rimaste chiuse per tutta la durata dei lavori di demolizione, cosa che non favorisce un ambiente salubre e adatto a bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni. Sarà così per tutta la durata del cantiere?
In data 3 aprile 2024, dunque, a meno di venti metri dalle finestre delle aule, una ruspa ha demolito uno stabile intero, senza che venisse dato alcun preavviso all’istituto, alla dirigente scolastica – la quale ha dovuto rassicurare i genitori e si è dunque ritrovata in una posizione a dir poco scomoda – né alle famiglie. Come vi sentireste ad avere i vostri figli in un’aula a pochi metri da una ruspa in funzione? Sono molte le situazioni imprevedibili in un cantiere del genere. È per questo che il Comune aveva previsto la demolizione nei giorni di chiusura della scuola. Senza alcun rispetto per famiglie e dirigente scolastica avete deciso di procedere nei giorni di apertura della scuola mettendoci tutti a rischio. Contattando la dirigente scolastica o la scuola per tempo avreste per esempio scoperto che in occasione del ponte del primo maggio la scuola sarebbe stata chiusa per una settimana intera.
Perché non aspettare il ponte e procedere rispettando famiglie, personale e dirigente scolastica? Nel pomeriggio del 3 aprile la demolizione dell’edificio in via Frausin ha ripreso proprio alle 15.30, all’uscita pomeridiana dei bambini dalla scuola dell'infanzia, nonostante sia stato garantito che la demolizione non avrebbe interessato il lato strada. Alcuni genitori sono usciti dalla scuola con i propri figli e sono dovuti scappare a gambe levate tra polvere e detriti coprendosi naso e bocca mentre la ruspa demoliva parte dello stabile. Avrebbero almeno potuto attendere la fine delle lezioni e l’uscita di tutti i bambini. Inutile dire che i lavori sono stati filmati e le testimonianze non mancano (come si evince dal video allegato alla presente). Desideriamo inoltre segnalare che con i lavori si sta privando i bambini e i ragazzi dell’unico spazio protetto all’aperto, utilizzato regolarmente dalla scuola fino a dicembre 2023 per attività motorie e lezioni all’aria aperta. Un dettaglio che in un rione come San Giacomo, dove la maggior parte delle famiglie vive in appartamento, non è affatto trascurabile.
Accettando la scelta imposta di avere una palestra davanti alla scuola, senza spazio verde (richiesto dai genitori e sostenitori dei genitori attraverso una petizione di 600 firme, consegnata al Comune in data 6 marzo, e non sostituibile con la piazza o il giardino Basevi, come facilmente comprensibile), con la garanzia che sarà “ad uso della scuola di via Frausin”, come dichiarato dal Sindaco in sede di Consiglio comunale del 25 marzo 2024, chiediamo almeno il rispetto della salute dei cittadini, dei nostri figli che frequentano il suddetto Istituto e di tutto il personale scolastico. Riteniamo che tale rispetto in data 3 aprile sia venuto meno. Le rappresentanti dei genitori Valentina Sancin Laura Sgubin.
La lettera di Andolina:
Ricordo che alcuni anni fa negli USA venne abbattuto un edificio vicino ad un ospedale. Nelle settimane che seguirono ci furono molti decessi per polmonite da aspergillus fumigatus. La spore dei funghi vivono anni negli intonaci e si liberano nell'aria quando l'intonaco viene sbriciolato .
In via Frausin l'edificio dell'ex Pavan é stato frettolosamente abbattuto nelle ore in cui i bambini di tre scuole entravano, soggiornavano e uscivano a pochi metri dai lavori. Dei genitori descrivono, oltre al disagio di sentire le vibrazioni in classe, anche una fuga in strada sotto la polvere.
Ci si aspettava che i lavori avvenissero in giorni e orari in cui i bambini non fossero coinvolti; invece la fretta è stata una cattiva consigliera
Le spore di aspergillo possono causare gravi malattie respiratorie in soggetti immunodepressi o con bronchite cronica. Mi chiedo se prima di cominciare i lavori sia stato chiesto ai genitori se qualche bambino ricadesse nelle categorie a rischio.
Suggerisco ai genitori i cui figli presentassero disturbi respiratori nelle prossime due settimane di consultare il medico di famiglia, ed eventualmente denunciare i danni alla salute dei figli alle autorità competenti.
Marino Andolina
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