Dieci anni di libri alla Ubik Morgante e Terdossi hanno vinto la scommessa

La storia
Si sono conosciuti a Milano. Lei, friulana, lavorava come giornalista per i periodici Rizzoli; lui, lombardo, faceva l’informatico all’Esselunga. Aprire una libreria a Gorizia per Gaspare Morgante e Laura Terdossi rappresentava una scommessa. A giudicare dai risultati, l’hanno vinta.
La Ubik spegne le prime dieci candeline e, davanti il punto vendita di corso Verdi (in caso di maltempo al Trgovski dom), per festeggiare il traguardo ha pensato a tre incontri con l’autore, sempre alle 18: oggi Andrea Vitali presenterà il suo nuovo romanzo, Gli ultimi passi del Sindacone; sabato toccherà a Valentina D’Urbano di cui è da poco uscito Isola di neve; domenica, infine, Paolo Giordano parlerà di Divorare il cielo.
È vero: fino a qualche tempo fa le presentazioni di libri, alla Ubik, erano molto più frequenti. «Gli spazi all’interno della libreria sono diminuiti – scherza Laura Terdossi –. Tra tavolini, espositori, non possiamo collocare un numero di sedie adeguato. Ma, soprattutto, gli impegni, da dieci anni a questa parte, si sono moltiplicati». Infatti, c’è anche il punto vendita Ubik di Trieste, in piazza della Borsa (inaugurato nel 2013), che vede sempre in Laura e Gaspare i titolari. Inoltre, il mondo dei libri si è modificato. «Anni di cambiamenti intensi per il mercato: agli inizi, era più semplice, basato su alcune certezze. Una su tutte: l’importanza, la popolarità dell’autore (un libro di Augias o di Vespa, adeguatamente promossi, non avevano problemi a vendere molto bene). Ora, invece, il sistema delle informazioni è molto più frammentario. E credo che ciò valga in tutta Italia. In altre parole, è stato impegnativo diversificare l’offerta e crearne una nostra. I lettori adesso riconoscono immediatamente gli spazi con le nostre proposte. Allo stesso modo, nel tempo abbiamo privilegiato editori di nicchia (penso a Keller, Passigli) che compiono uno straordinario lavoro intellettuale e di ricerca degli scrittori e finiscono per attribuire alla libreria un valore aggiunto. Ecco perché dico che il lavoro è diventato più complesso».
C’è poi la concorrenza di Amazon: «È’innegabile che Amazon, Ibs ci abbiano penalizzato: le vendite online sono sempre più importanti ed è anche questo, appunto, che ci ha suggerito di trovare soluzioni per combattere la crisi. Ad ogni modo, noi, gli anni d’oro non li abbiamo conosciuti: siamo arrivati quando il libro già era in crisi, ma abbiamo imparato a nuotare». Rispetto a Trieste? «Gorizia ha lettori pronti a ricevere un consiglio. Mi colpiva che, fin dagli inizi, venivano chiesti molti saggi, molti classici, e molti gialli. Trieste è invece ancor più legata alla propria storia e alla letteratura mitteleuropea oltre che a quella di viaggi, di mare». —
A. P.
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