Diga, oggi l’apertura dopo corsa a ostacoli

La Diga, l’isola di Trieste, apre oggi la stagione dei bagni. Con tre mesi di ritardo. L’antico bagno, al largo di piazza Unità e di fronte a Porto Vecchio, è riuscito in extremis a riallacciare la corrente elettrica e a firmare un accordo con la Ttp (Trieste Terminal Passeggeri). E oggi alle nove si comincia con il traghetto navetta dal molo Audace. Servizio gratuito per i bagnanti che sulla Diga troveranno lettini e ombrelloni a pagamento (ma anche spazi liberi), l’enoteca aperta e il ristorante che per ora funzionerà per una ristorazione veloce e poco impegnativa. Venerdì sera, se non ci saranno altri intoppi, ci sarà la prima serata danzante a tema. Oggi non ci sarà nessuna inaugurazione. «Non mi sembrava serio visto l’avvio complicato di quest’anno allestire una cerimonia», spiega - spiega Franco Brumat, l’imprenditore friulano che con sfortune alterne (più che fortune) sta tentando di tenere in vita lo storico bagno, prima come socio dell’Arcano Sviluppo Europa (in attesa del fallimento) e ora come presidente dell’associazione sportiva dilettantistica “La Diga, l’isola di Trieste”. «Voglio ringraziare il sindaco di Trieste Roberto Cosolini che sì attivato per sbloccare la situazione» ripete il vulcanico imprenditore. «Non mollo. Altro che Berlusconi. Sono più tenace di lui» esordisce con il piglio da Cavaliere. L’esempio scelto, di questi tempi, forse non è dei migliori. C’è il rischio guerra civile sulla Diga. Forza Diga. insomma. E poco importa se il sindaco è un esponente del Partito democratico. Un bagno, per forza di cose, deve essere bipartisan se vuole funzionare. Così, nel giorno forse più caldo dell’anno, l’ex Bagno Robi Cocal riapre ai fanatici della tintarella. «Ho ricevuto molte telefonate di triestini. Molte dimostrazioni di affetto verso il posto che voglio ricambiare con prezzi di favore» aggiunge Brumat, Per oggi, intanto, ci sarà l’”aperitivo offerto” a chi sbarca sul “La Diga”. L’enoteca è già stata rifornita. Un modo per brindare a un inizio difficile funestato addirittura dalla libecciata di fine luglio che spazzato in lungo e largo la Diga. «Non riesco neppure a conteggiare i danni che ha causato sul lato mare. Non ci voleva proprio. Un brutto colpo» aggiunge Brumat. L’importante ora e ricominciare con la quotidianità dello stabilimento balneare che dovrebbe resistere fino all’autunno. Alla mitica Coppa d’Autunno che si chiama Barcolana.
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