Dimora dei Cosulich È “giallo” sul destino

Non solo villa Hausbrandt. Anche un altro gioiello cittadino, questa volta di proprietà comunale, potrebbe finire nelle mani di qualche privato. Si tratta di villa Cosulich che, per la prima volta, è stata inserita nel piano delle alienazioni da poco approvato dalla giunta Dipiazza. «Finora non era stato possibile metterla in vendita», spiega l’assessore al Patrimonio Lorenzo Giorgi. L’impedimento derivava dal fatto che sulla villa pendeva un vincolo ventennale posto dalla Regione che, solo recentemente appunto, ha dato il via libera alla cessione.
Via libera alla cessione ai privati della grande residenza di Gretta, dunque. Peccato che, negli stessi giorni in cui è stato comunicato il disco verde all’alienazione, sia arrivato anche un finanziamento, pari a un milione e 100mila euro, da parte del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, per la ristrutturazione e la dotazione del bene delle misure di prevenzione antisismiche. Giorgi non ne è al corrente. La spiegazione la dà però l'assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti. «Il finanziamento deve essere stato richiesto tempo addietro probabilmente dal Comune oppure dai cittadini che hanno evidenziato le criticità al ministero - spiega - e ora che è arrivato, bisognerà capire come coniugare i soldi e l'intervento, perché sono destinati a un uso pubblico. Bisognerà accertare, eventualmente, la possibilità di indirizzare le risorse ad altre strutture. Oppure vedere se chi acquista l'immobile, può rendere quest'ultimo parzialmente usufruibile anche al pubblico. Al momento comunque non mi pare ci siano degli acquirenti.Bisognerebbe quindi valutare se utilizzare o meno il contributo pubblico. In ogni caso - conclude Torrenti - rimaniamo a disposizione del Comune».
Salvo eventuali colpi di scena, comunque, l o storico edificio di strada del Friuli 34 verrà alienato nel 2019. Prezzo stimato quasi 3milioni di euro per residenza e 10mila metri quadrati di verde, aperti oggi al pubblico. La villa versa, secondo i tecnici comunali, in uno stato conservativo «complessivamente cattivo». La destinazione del ricavato della vendita sarà impiegata per interventi e ristrutturazioni, ampliamento, adeguamento e manutenzione straordinaria di altri immobili di proprietà del Comune destinati a finalità collettive.
C'è comunque un paletto per il futuro acquirente: il grande giardino di villa Cosulich dovrà rimanere a fruizione pubblica. I triestini, cioè, dovranno continuare a godere degli spazi creati dai primi proprietari, i baroni de Burlo, che utilizzarono quella proprietà come casa di campagna. Nel 1903 passò sotto la proprietà del commerciante greco Demetrio Carciotti, che nel 1905 la vendette a Robert Romano Rutherford, nipote di un altro noto commerciante scozzese trasferitosi a Trieste già sul finire del XVIII secolo. Nel 1920 l'armatore lussiniano Antonio Cosulich, di ritorno dall'Argentina, acquistò villa e parco, che restarono in famiglia fino al 1980, anno in cui fu ceduto al Burlo Garofolo, che a sua volta lo passò successivamente al Comune. Il Municipio, però, non ha mai avuto i fondi necessari per mantenerla. E così la dimora è diventata un rudere, preso continuamente di mira anche dai vandali.
In futuro Giorgi prevede di mettere in vendita anche altre ville comunali, da villa Stavropulos a villa Engelmann. (b.m.)
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