Dipinto con la torre Eiffel donato al Consolato francese

Una torre Eiffel stilizzata, che ricorda il simbolo della Pace. Il tutto dipinto con i colori bianco, rosso e blu della bandiera francese, con il blu che, sullo sfondo, si trasforma in verde, per...

Una torre Eiffel stilizzata, che ricorda il simbolo della Pace. Il tutto dipinto con i colori bianco, rosso e blu della bandiera francese, con il blu che, sullo sfondo, si trasforma in verde, per accennare al tricolore italiano.

Questi il soggetto e le caratteristiche pittoriche del quadro che l’artista friulano, Marco Pitrelli, ha voluto donare al Consolato di Francia a Trieste, di cui è titolare Christia Chiaruttini Leggeri, «per simboleggiare il bisogno di amicizia e solidarietà originatosi in seguito agli attentati di Parigi». Pitrelli ha voluto portare personalmente il quadro nella sede del Consolato, in piazza dell’Unità d’Italia, e al momento della consegna ha ribadito che «la cultura e l’arte superano l’odio, vanno oltre le divisioni e le barriere, perché l’integrazione è un valore importante, dal quale non possiamo prescindere». «Si è trattato di un piccolo gesto – ha aggiunto l’artista friulano, che opera a Pasian di Prato – che spero faccia riflettere sul fatto che la cultura è in grado di eliminare l’ignoranza, madre di tutti i mali». «Proprio per questo – ha concluso Pitrelli – ho ricordato, nel dipinto, la torre Eiffel, che tutto il mondo conosce, e il simbolo della Pace». «Sono onorata dell’attenzione che l’artista Pitrelli ha voluto dedicare alla Francia, paese che rappresento a Trieste – ha risposto Chiaruttini Leggeri – e che, recentemente, è stato teatro di avvenimento drammatici di cui tutto il mondo è stato spettatore».

La titolare del Consolato ha riservato al quadro dell’artista friulano uno spazio proprio all’ingresso degli uffici di rappresentanza «per dare risalto – ha spiegato – al gesto di Petrelli». Il pittore ha annunciato di voler fare un dono simile all’Ambasciata generale di Francia a Roma. «Ho già preso contatto con gli uffici nella capitale – ha concluso Pitrelli – nell’auspicio di poter presto concretizzare il mio desiderio».

u. s.

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