Direttore triestino all’Associazione per la ricerca di Vienna

Il medico triestino Giuseppe Nacci è il nuovo direttore, oltre che neo responsabile del settore studi di Medicina naturale, del Verein zur Forderung der Forschung, l’Associazione per la ricerca di Vienna. La nomina è stata decisa all’unanimità dal Consiglio direttivo dell’Istituto della capitale austriaca, al termine di due anni di verifiche e valutazioni tecnico scientifiche dei lavori di studio redatti da Nacci. Contestualmente alla nomina, l’Istituto ha deciso di indire un concorso biennale intitolato “Premio Nacci per la Ricerca medica indipendente”, indirizzato a medici ricercatori indipendenti che operino nel settore della Medicina alternativa naturale. Il bando di concorso sarà pubblicato ogni anno a giugno e nell’anno successivo si procederà alla selezione dei temi e dei progetti presentati.
Nato a Trieste nel 1964, Nacci si è laureato in Medicina e chirurgia alla locale Università con la tesi intitolata “L’immuno scintigrafia nella diagnosi tumorale”, vincendo subito dopo una borsa di studio e frequentando il Servizio di medicina nucleare diretto dal professor Ferruccio Fazio, dell’Istituto scientifico dell’ospedale San Raffaele di Milano. Nel suo curriculum anche intense attività di ricerca al Dipartimento di Medicina nucleare dell’Istituto europeo di oncologia del professor Umberto Veronesi. Quale riconoscimento della sua attività di studio e di ricerca scientifica, nel 2007 il Comune lo ha insignito del Sigillo trecentesco della Città di Trieste.
Nel febbraio di due anni fa ha conseguito il master di secondo livello alla facoltà di Farmacia dell’Università statale di Siena, con la tesi “Dodici casi clinici di terapia metabolica”, pubblicando subito dopo il libro “Centrali nucleari. Chernobyl, Krsko, Fukushima. E dopo? Conoscere il passato per preservare il futuro”. Una rigorosa analisi, in chiave scientifica, sulla sicurezza e i rischi, sulla popolazione, delle radiazioni nucleari. Ultima fatica letterario scientifica in ordine di tempo per Giuseppe Nacci è il libro uscito in questi giorni dal titolo “Guariti dal cancro senza chemio – La terapia metabolica per la cura dei tumori”. «La terapia metabolica è oggi rappresentata da molte varianti – spiega Nacci – ognuna delle quali porta il nome del medico che l’ha approfondita. Sostanzialmente – aggiunge – si può parlare di terapie simil gersoniane, in ricordo del medico tedesco Max Gerson che per primo intuì l’estrema importanza di un ritorno della medicina su quei lontani valori classici del corretto utilizzo dell’alimentazione, non solo come presidio di prevenzione contro le malattie, ma anche come vero e proprio modello terapeutico per le grandi malattie cronico degenerative del ventesimo secolo». (u.s.)
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