Disagio mentale e riabilitazione Nasce il maxicentro di Aurisina
DUINO AURISINA
Un centro di eccellenza, a livello nazionale, con molteplici funzioni, nel campo della riabilitazione e del reinserimento delle persone di cui sia stata attestata una “situazione di criticità mentale”. Inizieranno a breve ad Aurisina, per essere terminati entro la fine dell’anno, i lavori di ristrutturazione e adeguamento, in base alle normative vigenti, dell’edificio che è stato per lungo tempo sede delle attività del Centro diurno diffuso e che abbinerà, a questa funzione, quella di sede del servizio “Residenze esecuzione misure di sicurezza”, il cosiddetto Rems. Di strutture di questo tipo ce ne sono circa 300 in Italia. In Friuli Venezia Giulia ce ne sono solo due, a Maniago e a Udine. Quella di Aurisina sarà la terza in regione e sarà la più moderna. Dopo la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, i cosiddetti Opg, aboliti nel 2013, ma cancellati definitivamente il 31 marzo 2015, categoria di istituti annoverabili tra le case di reclusione che, a metà degli anni ’70, avevano sostituito i vecchi manicomi criminali, furono infatti create le “Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza”, le Rems appunto.
«La loro funzione – spiega Arturo Rippa, responsabile del Servizio abilitazione e residenze (Sar), che fa parte del Dipartimento di salute mentale e nel cui ambito si svolgono le attività del Centro diurno diffuso – è specificamente quella di mettere in campo dei progetti per accogliere persone nei confronti delle quali sono state adottate misure di sicurezza, sulla base di attestazioni di criticità sotto il profilo mentale, per avviarle a un percorso di reinserimento e riabilitazione, che passa attraverso momenti di integrazione. In altre parole – aggiunge Rippa – siamo a metà strada fra il sistema giudiziario e quello sanitario, con il preciso scopo di attuare un progetto di cura e reintegro. Le sedi in cui tutto questo avviene devono avere determinate caratteristiche ed è per questo che è stato avviato, da parte dell’Asugi, questo particolare progetto di ristrutturazione dell’edificio di Aurisina, in modo da renderlo adeguato a questa funzione».
Nel dettaglio, la struttura, grazie a un finanziamento della Regione, sarà dotata di scala antincendio, di un nuovo impianto elettrico, di porte tagliafuoco, e di tutte le dotazioni indispensabili per garantire la sicurezza, nel caso di ricovero di persone che devono scontare un periodo di “sorveglianza”, essendo sottoposte a misure di sicurezza.
Ma l’edificio continuerà anche a fungere da sede di attività pensate per integrare le persone in difficoltà. «Abbiamo sempre operato in questa direzione – precisa l’assistente sociale Loriana Frattini – promuovendo numerosi eventi il cui scopo era proprio quello di fare stare assieme le persone ricoverate con i residenti e con chiunque vi volesse partecipare, nel segno dell’integrazione».—
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