Disco verde alla Tav fra Trieste e la Slovenia
Approvato il tracciato definitivo per Divaccia: 35 chilometri, gran parte in galleria
di Alessio Radossi
di Alessio Radossi

TRIESTE A ventiquattr’ore dall’accordo sulla Torino-Lione, arriva anche il via libera alla Tav Trieste-Divaccia, il tratto transfrontaliero italo-sloveno dell’Alta velocità che fa parte del Corridoio 5 da Barcellona a Kiev, uno dei percorsi considerati «strategici» dall’Unione europea.
Il tracciato definitivo approvato ieri sarà lungo 35 chilometri, gran parte dei quali in galleria, di cui 15 in Italia e circa 21 in Slovenia. I treni, che potranno viaggiare a una velocità di 200-220 chilometri orari, consentiranno di coprire la tratta Trieste-Lubiana in 40 minuti. Il costo stimato dell’opera è di 2,4 miliardi di euro (1,3 miliardi il costo della tratta italiana), mentre per la progettazione sono stati stanziati un centinaio di milioni di euro, metà dei quali coperto da fondi Ue. Entro l’anno verrà inoltre costituita una società mista (o un’agenzia), sul modello di esperienze analoghe come la linea sul Brennero o la stessa Torino-Lione, che avrà il compito di realizzare l’infrastruttura. Secondo previsioni slovene, l’opera dovrebbe essere pronta nel 2015. La parte italiana è più cauta sulla tempistica e indica in una decina d’anni il probabile completamento della nuova ferrovia.
LA CONFERENZA
L’ok alla Tav Trieste-Divaccia arriva a 24 ore dall’intesa con i sindaci della Val Susa, che ha di fatto sbloccato l’Alta velocità nell’altra tratta transfrontaliera, quella fra Torino e Lione, la quale aveva generato più di una preoccupazione anche a Bruxelles. Ma ieri il coordinatore europeo per le reti Ten (transeuropee) ha escluso il ripetersi di situazioni simili anche sul fronte orientale del Corridoio 5. «Non si prevedono per il tratto Trieste-Divaccia problemi come quelli avuti per la Val di Susa» ha assicurato Jan Brinkhorst, presente ieri alla Conferenza intergovernativa italo-slovena tenutasi a Divaccia. «Abbiamo discusso più volte - ha spiegato Brinkhorst - con i governi sloveno e italiano e con la Regione Friuli Venezia Giulia, che si sono impegnati a sostenere il progetto e a spiegarlo alle popolazioni locali. Non prevedo problemi - ha concluso - proprio perché l'accordo politico è possibile». Il tracciato definitivo della Trieste-Divaccia è stato deciso ieri nel corso della Conferenza intergovernativa riunita nel municipio di Divaccia, alla quale hanno partecipato il ministro e il sottosegretario ai Trasporti sloveni, Radovan Zerjav e Peter Verlic, l'assessore regionale Riccardo Riccardi, il capodelegazione italiano Gaetano Fontana, e, come detto, il coordinatore europeo dei progetti delle reti transeuropee Brinkhorst.
REAZIONI
Al termine della conferenza Riccardi ha espresso «grande soddisfazione» per l’approvazione del tracciato. Un’opera, ha aggiunto, che rappresenta «un obiettivo strategico per lo sviluppo non solo regionale e nazionale, ma per l'intera Europa». Riccardi ha dato inoltre la «piena disponibilità della Regione per i successivi passaggi indispensabili alla progettazione e alla successiva realizzazione dell'opera, con l'importante coinvolgimento - ha puntualizzato - delle realtà locali interessate». «Abbiamo raggiunto - ha proseguito l'assessore - un obiettivo strategico per lo sviluppo non solo regionale e nazionale, ma per l'intera Europa e registriamo oggi una coincidenza significativa - ha concluso - con l'intesa raggiunta sul versante francese». «Una decisione storica» gli ha fatto eco Brinkhorst, «un anello fondamentale per la linea ad alta velocità/alta capacità tra la Francia, via Italia, Slovenia ed Ungheria, verso l'Ucraina». Ora, ha confermato Riccardi, entro fine luglio verranno nominati gli esperti che faranno parte dei diversi gruppi di lavoro previsti ed entro l'autunno saranno concordate tutte le procedure regolamentari necessarie, mentre nei prossimi mesi il coordinatore Brinkhorst avrà un incontro a Trieste con il presidente della Regione Renzo Tondo e lo stesso Riccardi.
IL TRACCIATO
Sul tavolo della Conferenza di ieri a Divaccia c’erano inizialmente tre varianti di tracciato. Si è optato per la soluzione che evita a Nord la Val Rosandra. In territorio sloveno la Tav si dirige a Sud in direzione della Valle dell’Ospo, dove forma un’ampia curva che volge verso Nord. All’estremità di quest’ultima si innesta la diramazione che punta verso il porto di Capodistria, il quale a sua volta potrà essere collegato a quello di Trieste con un binario di 6 chilometri lungo il tratto costiero. La linea Trieste-Divaccia, si specifica nella relazione tecnica, è prevista a doppio binario, elettrificata e con le migliori caratteristiche e dotazioni infrastrutturali e tecniche secondo le specifiche dell’Unione europea.
NO-TAV PIEMONTE
Intanto, all'indomani della firma dell'accordo che dovrebbe spalancare la strada alla realizzazione della Tav Torino-Lione, un coro di soddisfazione si è alzato da governo, amministrazioni locali, industriali e associazioni ambientaliste. Ma i comitati che si sono opposti al progetto non hanno intenzione di mollare. «Non abbiamo siglato alcun accordo. E' falso. E' completamente falso. E' incredibile quello che sta accadendo», dice Antonio Ferrentino, presidente della comunità montana della Bassa Valle di Susa, sostenendo che l'intesa riguarda il modus operandi e non il tracciato. Parole che fanno da contraltare all'entusiasmo dei vari organismi istituzionali. «L'Osservatorio tecnico ha raggiunto il consenso degli enti territoriali su un'ipotesi di tracciato, vi assicuro che mi adopererò affinché il passaggio della fase di consultazione e di analisi a quella di realizzazione dell'opera avvenga nei tempi più brevi e con costi aggiuntivi più ridotti» promette il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola.
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