Dislessia, intesa Provincia-Burlo

Siglato il protocollo per fronteggiare una sindrome poco conosciuta
BRUNI TRIESTE 06 02 07 OSPED. BURLO GAROFALO
BRUNI TRIESTE 06 02 07 OSPED. BURLO GAROFALO

Enti, associazioni, istituzioni. Tutti uniti, nell'Isontino, per combattere i Disturbi specifici dell'apprendimento (Dsa). E' un passo importante verso il riconoscimento di un disagio tanto diffuso quanto poco conosciuto, quello di sindromi quali la dislessia, la disgrafia o la discalculia, per esempio, quello sancito ieri mattina in Provincia, a Gorizia. L'amministrazione provinciale, attraverso l'assessore al Welfare Bianca Della Pietra, ha posto la sua firma su un protocollo d'intesa che coinvolge anche l'Associazione itaiana dislessia (Aid), il Burlo Garofolo di Trieste, l'Ufficio scolastico provinciale e l'Azienda sanitaria isontina. Proprio per questo in Provincia si sono dati appuntamento anche il direttore generale dell'Ass.2 Gianni Cortiula, il direttore dell'Ufficio scolastico di Gorizia Arturo Campanella e, per l'Aid ed il Burlo, la dottoressa Isabella Lonciari. Il patto, di durata triennale, ma rinnovabile dopo la scadenza, prevede che le quattro realtà coinvolte portino avanti tutta una serie di azioni finalizzate a favorire il riconoscimento precoce, ed il successivo trattamento, dei Disturbi specifici dell'apprendimento, che si stima colpiscano il 5% circa della popolazione scolastica. Troppo spesso, però, questi non vengono riconosciuti, ed il bambino che ne è affetto viene semplicemente considerato “svogliato” o, peggio, poco intelligente. La prima azione prevista dal protocollo è un corso a cui parteciperanno, tra Gorizia e Monfalcone, 279 insegnanti, i quali – attraverso un percorso di 9 ore, a cui si aggiungerà un seminario di ulteriori tre ore – impareranno come redarre un piano didattico personalizzato per gli studenti affetti da Dsa, e come utilizzare strumenti compensativi quali ad esempio speciali software, per venire incontro alle esigenze degli studenti. Ed a proposito di software, dalla Fondazione Carigo è già arrivato un contributo di 8mila euro a copertura parziale dell'acquisto di un sistema informatico che aiuterà l'Unità operativa dell'età evolutiva e prevenzione, dell'Azienda Sanitaria, a gestire meglio la diagnosi precoce del disturbo, vera chiave per contrastare il problema. (m.b.)

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