Disservizi nelle mense scolastiche a Trieste: cinque multe da inizio anno a Dussmann

TRIESTE. Le dita di una mano si trasformano in un pugno sulla faccia della Dussmann, una delle due appaltatrici che quotidianamente nutrono i bambini di asili e scuole. Dall’inizio 2020 ben cinque determine, firmate dalla dirigente del servizio comunale scuola ed educazione Manuela Salvadei, hanno appioppato altrettante penali alla multinazionale berlinese, che da decenni opera in Italia dove fattura oltre 500 milioni e occupa 17.000 persone, contando nella propria clientela anche Freccia rossa e il ministero della Difesa. Un colosso dei servizi: ristorazione, sicurezza-portierato, servizi tecnici, sanificazione.
L’ammontare complessivo delle cinque penali vale 10.600 euro, che saranno diffalcate dal corrispettivo del primo mese utile dopo l’adozione dei provvedimenti: il cittadino-contribuente può verificare aprendo il sito del Municipio sull’albo pretorio, inserendo la parola-chiave Dussmann e trovando così quattro dei cinque provvedimenti in sequenza, perchè il primo in ordine cronologico è già stato tolto, come da prassi.
Per tre delle cinque determine il testo è in sostanza analogo: il Comune contesta all’appaltatrice il “rinvenimento di corpi estranei organici e inorganici, compresi i parassiti, nei pasti erogati”, come prevede l’articolo 45, lettera D, punto 3 del capitolato speciale. «Le giustificazioni fornite dalla Dussmann - scrive la dottoressa Salvadei - non sono state ritenute accoglibili, non avendo provato la corretta e incontestabile resa delle prestazioni contestate». E’ quanto rilevato venerdì 24 gennaio alle scuole d’infanzia “Giardino dei sogni” (via Boegan) e “Mille colori” (via Salvore), nonchè venerdì 31 gennaio alla materna “Scuola del sole” (via Manzoni). In questi tre casi sono state applicate penali per 3000 euro cadauno.
Sanzioni meno pesanti hanno riguardato la scuola d’infanzia “Stuparich” (strada di Rozzol), causa questioni legate alla gestione del personale che hanno motivato 1000 euro di multa. E infine la scuola dell’infanzia “Stella marina” (via Ponziana), per un mancato rispetto degli obblighi contrattuali valutato in 600 euro.
Non apriamo certo un capitolo “vergine” nel rapporto Comune/Dussmann. Già in passato gli uffici comunali avevano avuto a che dire dell’attività svolta dalla multinazionale: la situazione più clamorosa si verificò durante il 2017, quando la Dussmann ricevette una penale di 66.000 euro a causa di disservizi verificatisi nelle giornate di sciopero del 2, 3, 31 marzo di quell’anno. Ma l’azienda appaltatrice non accettò quel verdetto e lo impugnò in sede giudiziaria, dove ottenne soddisfazione. Come ben ricorda l’assessore Angela Brandi, che, con qualche dichiarato mal di pancia, ha dovuto portare in consiglio una delibera di debito fuori bilancio per risarcire la Dussmann.
Insomma, un quadro un po’ irrequieto, riassumiamone i termini. I due appaltatori del servizio mensa sono Dussmann e Camst. Dussmann cucina i pasti “in diretta” nelle strutture scolastiche coprendo 4900 utenti; Camst prepara i cibi in un un centro-cottura unico e li trasporta, con appositi accorgimenti logistici, nei vari istituti coprendo 3900 utenti. L’appalto si articola in 2 lotti: Camst si aggiudicò il primo nel 2015, per un valore di 17,3 milioni a scadere il 31 agosto 2020; Dussmann si aggiudicò il secondo per un valore di 20 milioni, che ebbe inizio nel luglio 2016 e avrà termine nel luglio 2021. Volendo, gli uffici hanno facoltà di protrarre la durata degli appalti, senza ricorrere a gara.
Riproduzione riservata © Il Piccolo