Distretti territoriali per affrontare le cronicità

GORIZIA. Governare la sanità con la consapevolezza di dover superare un modello obsoleto, non idoneo ad affrontare la contemporaneità, quando il 25 per cento della popolazione regionale supera i 65 anni d’età. Da qui la scelta, mantenendo la qualità della cura delle acuzie, di strutturare i distretti territoriali per seguire adeguatamente le cronicità. È il concetto espresso ieri sera dal vicegovernatore con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia Riccardo Riccardi alla presentazione del Piano attuativo locale (Pal) dell’Azienda per l’assistenza sanitaria N. 2 Bassa Friulana-Isontina. La scelta di non aver azzerato l’articolazione della struttura ospedale-territorio adottata nella precedente legislatura «è stata una decisione improntata alla necessità di non stressare il sistema a danno del servizio erogato al cittadino», è stato indicato mentre «sono state individuate le priorità», come «l’aumento della spesa corrente del 10 per cento in 5 anni con 8 centri di spesa indipendenti e i ritardi sul flusso dei dati via web e sulla formazione del personale dirigenziale».
Tra i progetti clinico assistenziali previsti dal Pal per il goriziano, ci sono l’attivazione di un ambulatorio per visite di Epatologia in ogni presidio ospedaliero spoke (almeno 4 ore a settimana) e l’attivazione della tele radiologia per le sindromi aortiche acute; sono programmati percorsi per l’integrazione tra area isontina e AsuiTs che comprendono attività gastroenterologica di Gorizia e Monfalcone con Trieste e chirurgia plastica di Trieste con i servizi delle strutture isontine, oltre al progetto del Centro pneumologico territoriale isontino-Giuliano.
«In questo contesto, tra le eccellenze che si stanno sviluppando a Gorizia, oltre all’urologia, c’è anche la senologia che entrerà in un percorso che prevede la disponibilità di chirurghi plastici», ha concluso Riccardi.
Riproduzione riservata © Il Piccolo