"Ditemi come è morta mia figlia Aurora"

Parla il papà della bimba di due anni deceduta dopo due accessi al Pronto soccorso del Burlo
L'ospedale infantile Burlo Garofolo
L'ospedale infantile Burlo Garofolo

«Non voglio un colpevole a tutti i costi. Chiedo solo di sapere come e perché è morta la mia piccola Aurora. Ne ho il diritto». A dirlo, la voce rotta dal dolore, è il padre della bambina spirata dopo due “accessi” e altrettante dimissioni dal Pronto soccorso del Ospedale Burlo Garofolo. Aurora avrebbe compiuto due anni il prossimo 8 febbraio.

L’uomo, che non vuole sia reso noto il proprio nome anche per proteggere la famiglia, chiede ragione di quella morte assurda. Un motivo valido che lo aiuti a placare l’infinito dolore suo, della madre e degli altri tre figli. Pochi giorni fa l’autopsia effettuata dai medici legali Carlo Moreschi e Maurizio Rocco, i consulenti nominati dal pm Matteo Tripani, ha ipotizzato una patologia cardiaca come causa della morte.

La fiaccolata per Aurora svoltasi ieri sera a Roiano (Lasorte)
La fiaccolata per Aurora svoltasi ieri sera a Roiano (Lasorte)

Per averne la conferma occorreranno almeno 40 giorni: l’arco di tempo ritenuto necessario dagli esperti per avere i primi risultati degli esami istologici. Ma se la patologia sarà confermata, bisognerà capire come mai nessuno se n'è accorto al momento delle visite effettuate al Burlo. Perché - evidentemente - solo attraverso le cause del decesso il pm Matteo Tripani potrà individuare le responsabilità di quanto accaduto martedì 25 novembre, quando il cuore della piccola si è fermato.

Bambina morta, indagati 2 medici del Burlo
L'accesso al Pronto soccorso dell'ospedale Burlo Garofolo

«Non punto il dito contro i due medici del Burlo (Elena Neri, 42 anni e Claudio Germani, 58 anni: sono indagati per omicidio colposo, ndr). Sarà il giudice a stabilire se il loro operato è stato corretto. Ma - ripete il papà - ditemi come è morta mia figlia. Che al più presto venga fuori la verità». Parla di «atroce dolore». Ripete: «Non ce l’ho col Burlo. Ci lavorano ottimi professionisti. In un’altra occasione hanno salvato la vita a mia moglie. Nessuno deve avere dubbi. Il Burlo è l’ospedale dei bambini per eccellenza. Tutti a Trieste sono nati lì».
Il ricordo va alla tragedia che ha avuto inizio domenica 23 novembre con un «un po’ di tosse e di febbre, al momento nulla di apparentemente preccupante. Aurora era una bambina sana. Non aveva mai avuto niente. Poi, quel giorno, la febbre è salita. E mia moglie, che sapeva tutto della sua bambina, mi ha detto che dovevamo andare al Burlo. E così abbiamo fatto».

Muore a 2 anni dopo le visite
BRUNI TRIESTE 06 02 07 OSPED. BURLO GAROFALO

La piccola Aurora con i genitori è giunta nel tardo pomeriggio di quella domenica. Ricorda l’uomo: «Mia moglie è entrata quasi subito al pronto soccorso con la bambina. Io sono rimasto fuori. Il dottor Germano che l’ha visitata ha diagnosticato una laringite non preoccupante. Ma mia moglie, come tutte le mamme, era comunque un po’ preoccupata». Dopo qualche ora la piccola è stata riaccompagnata a casa dopo un’applicazione di aerosol e la somministrazione di alcuni farmaci.
Continua l’uomo: «Di notte la bambina è stata male. Faceva fatica, sempre più fatica, a respirare. Aveva tanta tosse. Allora lunedì mattina abbiamo telefonato al Burlo: ci hanno rassicurato. Ma la situazione non è migliorata. Mia moglie ha deciso di portare nuovamente Aurora in ospedale. Lì è stata nuovamente visitata (dalla dottoressa Elena Neri, ndr) ed è stata confermata la diagnosi di faringite. Le è stata fatta un’altra applicazione di aerosol, le hanno dato qualche farmaco e anche alcune pastiglie di antibiotico. Sono arrivato al Burlo e assieme a mia moglie l’abbiamo riportata a casa». L’uomo a fatica continua: «Quando la piccola è tornata a casa stava male». Non aggiunge altro. La voce si spegne in gola: «Non voglio un colpevole, ma ditemi come è morta Aurora».
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