Domenica la Calvario Alpin Run, competizione per “duri” della corsa
Una competizione sportiva, ma anche una vetrina per la città e un modo in più, diverso da solito, per onorare il centenario della Grande Guerra. È questo la “Calvario Alpin Run”, corsa in montagna arrivata alla 3.a edizione, organizzata dalla sezione di Gorizia dell’Ana col Gruppo marciatori e il Csi (col patrocinio e sostegno di Comune, Provincia e Fondazione Carigo), e presentata ieri in Municipio. C’erano il sindaco Romoli, il consigliere delegato allo Sport Ciotta, il presidente sezionale degli Alpini Verdoliva, il capogruppo Madon e il numero uno dei Marciatori Gorizia Feleppa. Quest’anno la “Calvario Alpin Run” è stata inserita nelle iniziative per il centenario della Prima Guerra, e non a caso nei giorni scorsi gli alpini hanno proposto anche una mostra fotografica premiata e il libro “Da Caporetto al Monte Nero”, scritto dall’alpino Guido Aviani. Ancora, prossimamente col Comune l’Ana intitolerà uno dei controviali dei giardini pubblici di corso Verdi alla figura del maggiore Gennaro Sallustio, goriziano scomparso nella campagna di Russia nel secondo conflitto. Intanto, però, l’attenzione è tutta per l’edizione 2015 della Alpin Run, che si svolgerà ancora una volta nella magnifica – e assai simbolica – cornice del monte Calvario, a Gorizia, domenica. Già sabato, alla Baita alpina di Lucinico (che fungerà da base per la manifestazione) saranno consegnati i pettorali e i pacchi gara, dalle 18 alle 22, con tanto di momento conviviale. Domenica invece il via alla gara, per la quale si prevede di sfiorare il tetto di 500 iscritti, tra cui anche atleti di valore, alle 9.30 sempre dalla Baita di via del Collio. Alle 12.30 qui si svolgeranno pure il “pasta party” e le premiazioni. Per la sua rilevanza tecnica la “Calvario Alpin Run” è stata inserita anche nel circuito Fvg trail running, che riunisce le più importanti corse in montagna della regione. Il percorso si snoda per 17,7 km sui sentieri del Calvario, quasi totalmente su sterrato con alcuni tratti di asfalto, per un dislivello complessivo di 630 metri. E la gara, al di là dell’aspetto agonistico, vuol essere anche un modo per promuovere lo spirito degli alpini, e la valorizzazione storica, naturalistica e turistica del monte Calvario.
Marco Bisiach
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