Don Ostroman lascia dopo 10 anni Parte la rivoluzione ma c’è dissenso

Dal Duomo di Sant’Ambrogio alle chiese di Fogliano e San Pier Cambio anche a Staranzano. Critiche dei fedeli all’arcivescovo
Bonaventura Monfalcone-03.08.2018 Incontro con il vescovo per le nuove disposizioni sul sacerdote del Duomo-Oratorio San Michele-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-03.08.2018 Incontro con il vescovo per le nuove disposizioni sul sacerdote del Duomo-Oratorio San Michele-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura



È ufficiale. Il parroco di Sant’Ambrogio don Fulvio Ostroman, dopo dieci anni di apostolato, lascia Monfalcone e le parrocchie collegate, il Santuario della Beata Vergine Marcelliana di Panzano e il Santissimo Redentore in via Romana. È destinato a curare l’amministrazione delle chiese a Fogliano Redipuglia e San Pier d’Isonzo. Al suo posto arriva don Flavio Zanetti, proveniente da Romans d’Isonzo, che accorperà anche la parrocchia dei Santi Nicolò e Paolo di via Primo Maggio.

«Non ho la soluzione in tasca per risolvere i problemi – ha detto nel suo breve saluto don Zanetti – ma ho bisogno dell’aiuto di tutti, ognuno farà la sua parte». Non è stata indolore la sua nomina, ratificata giovedì sera dall’arcivescovo monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli ai Consigli pastorali interessati, durante l’affollato incontro nella sala teatrale dell’Oratorio San Michele, presenti diversi sacerdoti di Monfalcone e il decano don Renzo Boscarol di Ronchi dei Legionari.

Alcuni membri dei Consigli pastorali hanno espresso la loro contrarietà. Non per l’arrivo del nuovo parroco al quale è stata assicurata tutta la collaborazione possibile, ma per il “metodo” e il modus operandi con cui l’arcivescovo Redaelli ha eseguito i cambiamenti e le sostituzioni, senza aver ascoltato la base laica, punto di forza delle attività nelle parrocchie. Questo nonostante le richieste scritte che erano state inviate alla Curia goriziana al fine di conoscere gli obiettivi del progetto della nuova Unità pastorale. «Noi laici – è stato più volte ribadito negli interventi – siamo dei soggetti e non degli oggetti».

Non ha voluto fare alcuna dichiarazione ufficiale don Fulvio Ostroman. Ma alla domanda se sia contento di lasciare la città, ha risposto con un secco «no». Il sacerdote lascia in piedi ancora qualche lavoro per la ristrutturazione del Duomo, il problema della scuola materna di via Roma, la mensa dei poveri della Caritas di via Mazzini dove più volte si trasformava in chef.

A Monfalcone e nel mandamento, dunque, c’è stata una vera “rivoluzione”, mai i trasferimenti sono stati così imponenti nella diocesi da oltre mezzo secolo. Parroci e sacerdoti si dovranno uniformare alle esigenze delle nuove Unità pastorali, qualcuno sarà costretto a fare “un passo indietro” per limiti di età.

La ristrutturazione è legata principalmente alla necessità di ridurre le parrocchie e coordinare le attività a causa della carenza dei sacerdoti, l’età media in aumento e la mancanza nuove ordinazioni sacerdotali.

«Tutti i cambiamenti – ha risposto il vescovo Redaelli – non sono stati decisi a tavolino, ma stabiliti in base alla disponibilità chiesta ai sacerdoti. Con gli accorpamenti delle parrocchie, inoltre, non ne non verrà cancellata l’identità. Comunque questo progetto rappresenta un passo avanti nella fase del rinnovamento della chiesa».

Non tutti hanno accolto con favore il cambiamento. I parrocchiani di San Nicolò hanno dichiarato di sentirsi «orfani e senza un punto di riferimento» con la partenza di don Gilberto Dudine, che dopo 12 anni lascia Monfalcone per la nuova destinazione di Gradisca d’Isonzo e Farra, al posto di don Stefano Goina. Il quale, a sua volta, è stato scelto per guidare la parrocchia del Sacro Cuore di Gorizia.

In passato don Gilberto Dudine ha operato a Gradisca come cappellano. A San Nicolò come “rinforzo” arriverà don Ignazio Sudoso, cancelliere della Curia arcivescovile.

Rimane a Monfalcone don Paolo Zuttion di Largo Isonzo, altresì direttore della Caritas Diocesana di Gorizia, ma sarà anche parroco di Staranzano al posto di don Francesco Fragiacomo, affiancato da don Valter Milocco proveniente da Lucinico.«Spostamenti e date per entrare in servizio – ha affermato telegraficamente Redaelli al termine dell’incontro – verranno ufficializzati nei prossimi giorni con un comunicato stampa».

C’è, dunque, la sorpresa “Staranzano”: don Francesco Fragiacomo, secondo indiscrezioni trapelate giovedì sera, verrebbe destinato a reggere le parrocchie di San Canzian, Begliano, Turriaco e Pieris. Fra gli interventi c’è stato qualcuno a favore del progetto pastorale che «traccia una nuova visione della chiesa, dove laici, sacerdoti e diaconi sono tutti importanti per portare avanti il rinnovamento. Il nuovo percorso impone alle comunità una sfida al cambiamento». —



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