Donne e gioco nella fiction a Trieste

TRIESTE. Il mondo del gioco d’azzardo delle bische clandestine e della dipendenza che colpisce sempre più donne fino a sfociare in una vera e propria sindrome patologica, la ludopatia: è “Donne in gioco”, fiction in due puntate girata in gran parte a Trieste e scritta, diretta, interpretata dall’attrice e regista bulgara Michelle Bonev, in onda su Canale 5 oggi e domani. Tra i protagonisti Lando Buzzanca, Martina Colombari, Marco Falaguasta, Marco Marzocca e Fabio Fulco (con la Bonev già in “Artemisia Sanchez” e qui nella parte del marito della protagonista). Per l’attrice (al secolo Dragomira Boneva), in passato già al centro delle cronache per la sua presunta amicizia con Berlusconi e la sua partecipazione al Dopofestival di Sanremo nel 2003, si tratta di un ritorno alla regia dopo la montagna di polemiche che accompagnò il debutto della sua opera prima, il film “Goodbye Mama”, che ottenne alla Mostra del cinema di Venezia nel 2010 il premio ’Action for women’.
Bonev ci ha messo quasi due anni a scrivere il soggetto, da un’idea che l’ha colpita: la malattia del gioco. Tra dramma familiare e poliziesco, la vicenda prende le mosse dalla decisione della poliziotta Olivia Cosmo (Bonev) di aiutare una giovane dell’est che ha bruciato la propria vita ai tavoli verdi. S’infiltrerà così nel giro delle bische clandestine con l’ausilio del commissario Franco Binasco (Buzzanca), una sorta di genitore putativo dopo la morte del padre. Nel corso dell’indagine, Olivia scopre infatti che il giro delle bische clandestine è gestito da Salvatore Losarno, il boss della ’ndrangheta che è stato mandante dell’omicidio di suo padre.
Olivia è disposta a tutto, pur di arrestare Losarno. Anche a trascurare la sua famiglia che, fino a quel momento, era stata l’unica, vera priorità della sua vita. A poco a poco il rapporto con Martina, sua figlia adolescente e con il marito Riccardo si fa sempre più teso. Il confine tra indagine e dipendenza dal gioco si farà sempre più labile e Olivia diventerà vittima del mostro che sta combattendo, arrivando a usare i propri risparmi, all’insaputa di tutti, pur di continuare l’indagine. Sola, sarà chiamata ad affrontare un’ultima, difficile prova che la metterà faccia a faccia con i suoi fantasmi e le sue peggiori paure.
La ludopatia, o gioco d’azzardo patologico (Gap) è una vera e propria patologia che, stando ai dati dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), coinvolge il 3% della popolazione adulta, ovvero un milione e mezzo di italiani. Oltre a firmare la regia, Michelle Bonev ha scritto assieme a Valerio D’Annunzio la sceneggiatura.
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