Dopo 10 anni nasce la Rete oncologica del Friuli Venezia Giulia

Una rete che coinvolgerà il sistema sanitario: dal medico di medicina generale al Cro di Aviano fino ai Distretti, per dare una risposta multidisciplinare alle oltre 19 mila persone residenti a Trieste e in cura per un tumore. Dopo 10 anni di attesa è stata istituita la Rete oncologica regionale, un documento che trasforma il sistema di cure rendendolo orizzontale e non più verticale.

La Rete, alla cui definizione si è arrivati dopo un lungo confronto con gli specialisti, include tutte le strutture presenti in regione che si occupano di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione dei tumori e sarà coordinata dal Dipartimento interaziendale della rete oncologica affidato al Direttore della Struttura complessa “Coordinamento oncologico regionale” che sarà selezionato tra i professionisti che operano nel settore. «Gran parte delle attività - ha spiegato Gianpiero Fasola, dirigente del dipartimento di Oncologia di Udine - possono essere svolte all’interno delle Azienda sanitarie, poi ci saranno le attività che saranno concentrate. Il tumore al pancreas ha caratteristiche molto diverse rispetto ad esempio al tumore al colon e richiede di conseguenza un approccio e un trattamento differenziato».

Diego Serraino del Cro di Aviano ha sottolineato che l’incidenza dei tumori in Fvg è il linea con il Nordest: «Abbiamo 9/10 mila nuovi casi all’anno su un totale di 90 mila pazienti di cui 30 mila a Trieste e nell’Isontino».

I professionisti avranno la possibilità di confrontarsi al loro interno e l’obiettivo è quello di supportare e seguire i singoli pazienti creando un percorso che coinvolga il pre e il post acuzie. «Il risultato raggiunto oggi è il frutto di un lungo lavoro da parte di tutti gli attori coinvolti - ha sottolineato l’assessore regionale alla Sanità Riccardo Riccardi -. Dobbiamo sempre pensare che al fianco delle 90 mila persone operano altrettanti professionisti».

L’assessore ha posto l’accento anche sui singoli campanili che in passato avevano impedito la nascita della rete oncologica. «Anche il passaggio da cinque a tre Aziende sanitarie non è banale. Lo sforzo della riforma tende a dare una risposta non al problema acuto che è sempre stato gestito, ma guarda al prima e al dopo. Saremo in grado di assicurare alla nostra gente un servizio migliore - ha sottolineato - grazie alla possibilità di fare investimenti adeguati e mirati, impediti finora dall’eccessiva frammentazione». Non è mancata, da parte di Riccardi, una stoccata politica a Walter Zalukar - con cui non parla da un anno -, l’esponente di Forza Italia che subentrerà in Consiglio regionale a Piero Camber, condannato in via definitiva per le spese “pazze”: «Durante i lavori della riforma sentiremo molte malinconie in aula». —

A.P.

BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Riproduzione riservata © Il Piccolo