Dopo i quadri al Papa ora Cosolo costruisce le arpe per giovani
La sfida del turriachese, 85 anni, grazie all’aiuto del web Appassionato di musica, è nella banda fin dal dopoguerra

Bonaventura Monfalcone-10.11.2017 Sergio Cosolo-Turriaco-foto di Katia Bonaventura
TURRIACO. A 85 anni, il regno di Silvio Cosolo è di certo meno di un tempo lo storico supermercato, ora Maxì, che aprì a Turriaco nel 1975, uno dei primi dell’intero Monfalconese. Cosolo, però, è il governatore pressoché assoluto degli spazi sottostanti, trasformati negli anni in un’officina-laboratorio, in una sala prove musicali e in un atelier di pittura. Già, perché a 85 anni, Silvio sfoggia intatte la curiosità e la passione che l’hanno sempre contraddistinto e che negli anni l’hanno visto affiancare la pittura alla musica, amica di sempre, per lui entrato nella banda della Società filarmonica del paese a 12 anni quasi 73 anni fa. Scese le scale e raggiunto il piano interrato, una stanza trabocca di entrambe: le riproduzioni di quadri, del Rinascimento e Barocco, italiano e spagnolo, con una predilizione non celata per Caravaggio, si accatastano a terra e sulle pareti, mentre in una vetrinetta fanno bella mostra di sé tutti gli strumenti che Cosolo sa suonare. E non sono pochi, perché si va dalla chitarra e dal violino al sax, al corno, alla tromba, al clarinetto. «L’unico strumento per il quale sono diplomato al Conservatorio», precisa.
Sarebbero potuti bastare, ma Silvio è uno che vuole venire a capo di quanto riesce a incuriosirlo. Come l’arpa, ascoltata per caso su YouTube nel Concerto K299 per arpa e flauto di Mozart. «Mi ha fatto piangere», spiega Cosolo, che ammette di non essersi mai interessato prima allo strumento, ma di averlo iniziato a fare poi. Così, l’area dello scantinato del supermercato destinata a piccola officina è stata teatro da tre-quattro mesi a questa parte dei tentativi di costruzione di almeno tre arpe. «Di esperimenti si trattano, perché in questo caso internet aiuta davvero poco – racconta Silvio, che delle nuove tecnologie non ha alcun timore –. I costruttori sono gelosissimi e non si trovano dettagli costruttivi utili alla realizzazione». Lo scoglio più arduo da superare è quello della tensione delle corde? Basta provare e, se necessario, riprovare, smontando quanto costruito e rimettendoci le mani, aiutato dal proprio orecchio musicale e dalla propria abilità al tornio. Va da sé che il decano della Filarmonica sta anche imparando a suonarla l’arpa.
Tanto sforzo potrebbe del resto avere anche uno sbocco in qualche modo commerciale. «Ho parlato con l’associazione musicale Arcadia di San Canzian d’Isonzo che ha una scuola di musica e un’insegnante d’arpa - spiega -, ma i ragazzini poi a un certo punto sono frenati nel loro approccio a questo strumento per il costo che ha». Per gli strumenti a 47 corde usati si parla di oltre 10mila euro, mentre comunque l’investimento per una 22 corde supera il migliaio di euro, avvicinandosi piuttosto ai 2mila. «Vorrei vedere se riesco a creare uno strumento a prezzi abbordabili per gli allievi della scuola», dice Cosolo. È questa la sua nuova sfida, tecnica e non. Senza abbandonare del tutto quelle precedenti, come la produzione di icone bizantine, che Cosolo è riuscito a esporre quattro anni fa nella sua Turriaco. La prima mostra in assoluto con un debuttante di 81 anni, anche se gli esordi nella pittura risalgono al 1958. «Cosa vuoi, a muovermi sono sempre la curiosità e la voglia di sperimentare – dice sorridendo –. Avrei ancora diverse cose da fare e spero che chi sta lassù me ne lasci il tempo».
Silvio ha già in cantiere altri progetti. Qualcuno vedrà la concretizzazione a breve. L’unico rammarico è quello, forse, di non riuscire a valorizzare quanto vorrebbe la propria produzione pittorica. Anche se qualche soddisfazione Cosolo se l’è già presa in un recente passato. Il 5 giugno del 2013 è stato ricevuto da Papa Francesco nel corso di un’udienza generale in Vaticano, durante la quale gli ha consegnato il ritratto che aveva voluto dedicargli. Colpito dalla figura del nuovo Papa, Cosolo quattro anni fa ha affiancato alla produzione di icone, realizzate su vari materiali (tra i quali alcune tavole di legno antico) anche il ritratto a olio su tela del Santo padre. Cosolo aveva scritto alla segreteria del Santo padre a Roma, spiegando che avrebbe voluto fargli dono del dipinto e rimanendo molto colpito poi dalla risposta affermativa e dall’invito a partecipare all’udienza generale del 5 giugno. Sopra la testa intanto ferve l’attività del supermercato, che a breve si vestirà di Natale. Grazie anche al presepe animato uscito sempre dalle mani del fondatore.
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