Dopo le lettere di “sfratto” Rfi mette in vendita altri alloggi sull’Altipiano

Rete ferroviaria italiana inizia a mettere in vendita gli appartamenti di proprietà situati sul territorio di Trieste e sull’altipiano e immediata scatta la controffensiva della Cgil. Come si ricorderà, il problema era esploso poche settimane fa, quando i nove inquilini degli alloggi situati all’interno della storica Stazione ferroviaria di Aurisina, ricavati negli spazi un tempo riservati agli uffici e ai passeggeri, avevano ricevuto le lettere con le quali la Ferservizi, per conto della Rfi, annunciava che entro il 31 dicembre di quest’anno gli appartamenti dovranno essere liberati perché i relativi contratti di locazione non saranno rinnovati.
Per i nuclei famigliari coinvolti, molti dei quali composti da ultra 80enni e, in qualche caso, da persone con problemi sanitari cronici, è stato l’inizio di un incubo. Difficilissimo per loro pensare a un trasferimento.
La Cgil di Aurisina aveva subito indetto una riunione con gli interessati, alla quale aveva fatto seguito una lettera indirizzata alla Rfi, per chiedere il trasferimento in altre unità immobiliari di proprietà della stessa Rfi presenti sul territorio, con il meccanismo del cambio alloggi. Sulla situazione aveva presentato un’interrogazione in consiglio regionale anche l’esponente del Pd, Francesco Russo, chiedendo l’intervento del presidente della Regione, Massimiliano Fedriga.
«Grande e amara è stata la nostra sorpresa – spiega Elio Gurtner, della segreteria dello Spi-Cgil – quando abbiamo visto che innanzitutto nessuna risposta è stata data alla nostra lettera e che, per giunta, sono stati messi in vendita numerosi appartamenti i quali, per gli inquilini di Aurisina, potevano rappresentare una soluzione alternativa. Rfi infatti – aggiunge – ha messo in vendita nove appartamenti a Villa Opicina, tre in via della Rampa, due in via Masaccio e poi uno a Fogliano e una Monfalcone. Giudichiamo immorale – sottolinea Gurtner, che rappresenta anche Sunia e Filt, il sindacato trasporti della Cgil – sia che una s.p.a. faccia operazioni immobiliari con edifici costruiti con danaro pubblico, sia che non sospenda la vendita e ritiri dal mercato le unità immobiliari che avrebbero potuto favorire i cambi alloggio. Ad Aurisina – continua – sappiamo che almeno due famiglie hanno già fatto la domanda per partecipare al bando Ater in scadenza e ora prorogato. A questo punto – conclude Gurtner – abbiamo spedito una richiesta urgente d’incontro alla Rfi e cercheremo di sapere dalla dirigenza locale l’esatta situazione degli alloggi». —
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