Arrivano i droni “custodi” del Carso per prevenire gli incendi
Presentato a Marina Julia il sistema di sorveglianza di SkydroneSolutions: è utile anche per la ricerca di persone scomparse e emergenze sanitarie

È il “custode” della natura per scongiurare il divampare di roghi, pronto a lanciare l’alert ad ogni minimo aumento sinistro della temperatura. Ipertecnologia e versatilità dell’impiego rappresentano le note caratteristiche, messe a servizio della sicurezza. Si chiama Guardian Eye Project l’innovativo sistema di sorveglianza e prevenzione incendi per le zone critiche del Carso, da Gorizia a Sistiana, passando quindi anche per Monfalcone, operativo h24.
Il sofisticato programma che si avvale di droni Dji ad alta precisione e performances, è una creatura della società SkyDroneSolutions. Il direttore commerciale Daniele Maietta lo ha definito un progetto «unico in Italia e in Europa».

Mercoledì mattina a Marina Julia, nella sede del Kite Life Wind Spot, con i fondatori della società, piloti certificati, Alessandro Maccapani e Marco Salateo, è stata fornita una dimostrazione sul campo. Si tratta del drone Dji Dock 3, distribuito in Italia da PersonalDrones Enterprise di Roma, partner strategico e fornitore ufficiale di SkyDroneSolutions, che ieri ha messo a disposizione anche il pilota Tommaso Codolo, alle prese con la centrale operativa, in un costante “dialogo” davanti allo schermo del pc, simulando un intervento anti-incendio.
È bastato un click per vederlo “emergere” dalla stazione di lancio (Dock 3) ed elevarsi in missione, sorvolando una radura fino a “intercettare” il calore “anomalo”: una zoommata e il video ha consegnato l’immagine del fuoco che fuoriusciva da un bidone, predisposto proprio a titolo dimostrativo. La società ha previsto tre stazioni fisse Dji Dock3, con all’interno di ciascuna un drone Matrice 4Td Dji che si alternano nelle 24 ore. È possibile anche l’intervento contestuale, “impostati” per missioni diverse. Il sistema è in grado di controllare e inviare segnalazioni di ogni genere, monitorando senza soluzione di continuità la zona carsica ritenuta più a rischio. Individua focolai minimi, pure il solo sprigionamento di fumo, fino a “catturare” la mano ignota che sta appiccando il fuoco.

La prima fase, fondamentale, consiste nella mappatura tridimensionale e completa della zona di intervento. I droni semiautomatici vengono installati da postazioni di lancio strategiche e possono essere messe a disposizione della Protezione civile, dei Vigili del fuoco, delle forze dell’ordine, enti e istituzioni.
L’interazione dei droni con gli operatori-piloti avviene tramite collegamento alla piattaforma web criptata di SkyDroneSolutions, accessibile da tutte le stazioni di controllo utilizzatrici per la trasmissione delle immagini in tempo reale, allarmi e avvisi. Il drone Dji invia nell’immediatezza l’alert ai fini dell’attivazione degli interventi non solo rispetto agli incendi ma anche ad altre situazioni, come la ricerca di persone scomparse, o emergenze di carattere sanitario.
I droni sono equipaggiati di telecamere “visive” con potenti obiettivi, tali da rilevare anche una targa automobilistica da centinaia di metri. Sono poi dotate di telecamere a infrarossi ad altissima sensibilità e risoluzione, individuando la più piccola variazione di temperatura. E, ancora, la tecnologia Lidar che usa impulsi laser per misurare le distanze e le coordinate di un punto certo. Il drone opera in qualsiasi condizione meteo, che sia pioggia, neve, umidità, potendo sostenere temperature da –20 fino a +50 gradi. Il tutto sempre sotto la supervisione dei piloti della società.
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