Le rive dell’Isonzo ridotte a discariche: raccolti 600 kg di rifiuti
I rappresentanti di Plastic Free e Legambiente parlano di «situazione desolante». Il problema degli scolmatori che insozzano l’acqua. «È inquinamento biologico»

Seicento chilogrammi di rifiuti raccolti in sola una giornata. «Una situazione largamente peggiore delle più buie attese». Sono scoraggiati, quasi rassegnati, i volontari dell’associazione Plastic Free che, in collaborazione con Legambiente Gorizia, il comitato “Amici del Parco”, Cisv Italy, l’associazione speleologica Carlo Seppenhofer, con il sostegno di Isontina Ambiente e il patrocinio del Comune di Gorizia, hanno organizzato una passeggiata ecologica con l’obiettivo di raccogliere i rifiuti abbandonati nell’ambito del parco lungo la riva sinistra dell’Isonzo.

Quantità impensabili
La referente regionale di Plastic Free Daniele Bosca parla di giornata faticosa ma estremamente appagante. «Confermo, abbiamo raccolto 600 chilogrammi di rifiuti grazie a una ventina di partecipanti, tra cui i referenti di Udine, Patrick Fara e di Latisana, Stefano Bini. È stato un piacere collaborare con il comitato Amici del Parco, con Legambiente e la sua referente Anna Maria Tomasich, con il Cisv Gorizia e Lara Kovic, oltre al contributo del gruppo Seppenhofer».
Fa eco Anna Maria Tomasich, presidente di Legambiente Gorizia, che non nasconde l’entità del problema. «Nonostante l’impegno dei volontari, che hanno riempito una ventina di sacchi, per lo più con secco residuo indifferenziato e plastica non riciclabile, e alcuni rifiuti ingombranti (bidoni, batterie, biciclette e pneumatici di grandi dimensioni) voglio segnalare che la situazione permane desolante. Altri aggettivi non mi vengono in mente».

Gli scarichi nel fiume
Ma ci sono due problemi in più: il Consorzio di bonifica della Venezia Giulia, a sentire gli ambientalisti, deve ancora completare la rimozione degli pneumatici abbandonati da anni, come era stato previsto dall’incarico ricevuto dalle autorità regionali, con relativo finanziamento.
«Inoltre - lamentano i volontari - la situazione degli scolmatori presenti nelle vicinanze delle grotte risalenti alla Prima guerra mondiale sta peggiorando di giorno in giorno e, quindi, si sversano nelle acque del fiume maggiori quantitativi di acque reflue, causa di probabile inquinamento biologico. Responsabile della gestione degli scolmatori è Irisacqua che verrà sollecitata ad intervenire al più presto».
L’area di via Pola
La situazione forse più degradata si registra nelle aree sottostanti via Pola, nel rione di Campagnuzza, da dove vengono gettati ingenti quantitativi di immondizie e nella zona a metà strada tra la rampa e la scalinata a cui si accede dal sentiero in area golenale.
Gli ambientalisti annunciano che terranno la guardia alta ma, contestualmente, chiedono a tutti gli enti (Comune di Gorizia, Irisacqua, Consorzio di bonifica della Venezia Giulia) «responsabili della gestione del parco» di impegnarsi al massimo e in tempi brevi, per quanto di propria competenza, affinché si ponga fine ad una situazione ambientale «scandalosa e potenzialmente pericolosa per la salute dei cittadini».
La sensibilizzazione
All’iniziativa ha partecipato anche il consigliere comunale della Lega, Andrea Tomasella. «Nel maggio 2024 - rammenta - venne accolta, in aula, una mia mozione per la stipula di un protocollo d’intesa tra il Comune e Plastic Free. Un accordo a costo zero che porterebbe benefici tangibili in termini di organizzazione eventi, sensibilizzazione nelle scuole e tutela ambientale. Comprendo che, nell’anno della Capitale europea della cultura, le attenzioni comunali siano state assorbite da altre priorità ma auspico che, tornati a una condizione di normalità, si possa perfezionare questo protocollo. Continuerò a seguire la questione con la massima attenzione». —
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