Due condanne per i festini a base di sesso e cocaina a Trieste

TRIESTE Ragazze tossicodipendenti fatte prostituire per comprarsi la droga. Festini a base di sesso e cocaina. E una rete di spaccio e consumatori che coinvolge tassisti, professionisti e dj.
Il gup Laura Barresi ha condannato due triestini ritenuti al centro della rete criminale: il trentaduenne Alessandro Spinnato (tre anni e quattro mesi di reclusione e 6 mila euro di multa) e il trentunenne Maurizio Mazzetti (2 anni di reclusione e 1.000 euro di multa). Entrambi giudicati in rito abbreviato.
Gli investigatori li hanno scoperti con pedinamenti e intercettazioni grazie a una lunga attività di indagine della Squadra mobile di Trieste, coordinata dal pm Pietro Montrone.
L’inchiesta, scattata grazie anche a una denuncia di una delle giovani sfruttate, ha portato a galla un giro di sostanze, escort e clienti. Lo spaccio avveniva un po’ dappertutto, anche in automobile e nelle toilette dei bar. Gli incontri sessuali, invece, erano organizzati in tre appartamenti: uno in via Maiolica (un alloggio messo a disposizione da un’altra prostituta che spunta anche nello spaccio), uno in un residence in via della Torretta e l’altro in via Ponziana.
Spinnato (difeso dall’avvocato Giovanna Augusta de’ Manzano), è stato pizzicato in più di un’occasione a vendere cocaina, marijuana ed ecstasy, talvolta acquistata in Slovenia. L’uomo custodiva parte della droga nell’alloggio di via Ponziana e nella propria Bmw sotto la leva del cambio. Tra i consumatori sono spuntati pure tassisti in servizio.
È insieme al trentunenne Mazzetti (difeso dall’avvocato Maura Resciniti) che Spinnato induceva una giovane donna a prostituirsi, sfruttandola: si tratta di una tossicodipendente triestina. Mazzetti aveva il compito di procurare i clienti. Ma era sempre Spinnato a preoccuparsi di pubblicizzare sui siti il corpo della ragazza pubblicando il numero di cellulare e le foto (scattate nella casa di un dj triestino, dove peraltro veniva fatta “lavorare” una prostituta brasiliana). La donna consegnava direttamente a Spinnato una fetta del guadagno ottenuto dalle prestazioni. Gli investigatori, man mano che proseguiva l’inchiesta, hanno scoperto che erano due le giovani che vendevano il proprio corpo, entrambe con problemi di tossicodipendenza. Hanno accettato gli appuntamenti a pagamento per garantirsi le dosi. Come emerso nell’indagine, era la fidanzata di Spinnato a gestire i siti per gli incontri e a chattare con i clienti. Negli interrogatori una delle due prostitute ha confermato che per i rapporti non veniva pagata con denaro ma con cocaina. La donna riceveva dai cinque a i dieci clienti al giorno.
Spinnato, nelle sue deposizioni, ha riferito di fare uso di coca dal 2015 e di aver iniziato a spacciare vendendo le dosi che gli avanzavano dal consumo personale. È in quel periodo che l’uomo ha conosciuto una delle due ragazze che poi farà prostituire e che con la quale, come ha raccontato lui stesso, ha avuto rapporti sessuali. Una giovane che non si concedeva solo per pagarsi la droga, ma anche per comprare la ricarica del cellulare e il cibo per i suoi animali domestici. —
Riproduzione riservata © Il Piccolo