Durò 79 anni la presenza dei francescani

CORMONS.
Risale alla prima metà del Settecento l’ex convento dei frati.Venne edificato, assieme alla chiesa, dai Domenicani che giunsero a Cormons nel 1702 grazie all’eredità di 20mila fiorini lasciata loro dal nobile Andrea Locatelli.
I Domenicani, che aprirono anche una scuola pubblica, rimasero a Cormons fino al periodo napoleonico quando il loro convento nel 1813 venne soppresso. Tutta l’area compresa la chiesa venne confiscata e ceduto al Comune. La chiesa che allora era intitolata a San Domenico continuò ad essere officiata dai sacerdoti residenti a Cormons, ma il convento con tutta la campagna circostante venne venduta a privati.
I Frati minori veneti giunsero a Cormons nell’ottobre 1928 e acquistarono il convento e l’annessa braida dall’ultimo proprietario, Riccardo Tomadoni. Cinque furono i primi frati che aprirono il convento nell’ottobre di 85 anni fa e formarono la prima comunità francescana di San Leopoldo.
I frati francescani restarono a Cormons fino al settembre 2007, 79 anni di presenza radicata nel territorio con attività pastorale allargata in alcuni anni anche alle comunità circostanti . Padre Silvano Trevisan resse come vicario economo diverse parrocchie da Sagrado a Dolegna, a Chiopris.
Molti religiosi insegnarono poi nelle scuole elementari cormonesi come padre Silvestro Zani, morto nel 1961 e molto caro alla memoria dei cormonesi. Negli anni Trenta e fino al primo dopoguerra il convento fu sede della scuola teologica dove studiarono decine di chierici dell’ordine. Costante fu fino agli anni Novanta l’assistenza religiosa al convento delle Suore della Provvidenza
Oltre a officiare la chiesa di San Leopoldo introducendo riti cari alla fede popolare come la processione di Sant’Antonio e la benedizione dei gigli il 13 giugno oppure la benedizione delle rose in occasione di Santa Rita, che ancora oggi si celebrano in San Leopoldo che nel gergo popolare resta sempre la chiesa dei frati.
Dagli anni Settanta la presenza dei religiosi nel convento di piazza Marconi andò sempre più assottigliandosi tanto che parte del convento venne prima destinata a ospitare la casa di riposo comunale e poi una Comunità Incontro di padre Gelmini.
La mancanza di vocazioni spinse l’Ordine dei frati minori a chiudere nel 2007 la comunità religiosa di San Leopoldo e a mettere in vendita i suoi beni. Esclusa la chiesa che, sempre di proprietà del Comune, viene officiata oggi dalla parrocchia. (fra. fem.)
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