È arrivato il primo “camoscio triestino”

È arrivato in questi giorni in città il primo “camoscio triestino”. Ne dà notizia il direttore del Servizio musei scientifici del Comune, Nicola Bressi.
«Giorni fa - spiega lo studioso - i signori Leonardo Cervino e Greta Sila (che ringraziamo) hanno scattato con il cellulare e inviato al Servizio SportelloNatura del Museo civico di Storia naturale di Trieste tre fotografie, colte presso una collina nell'immediata periferia di Trieste, a pochi minuti a piedi dalla zona urbana di via Fabio Severo».
«Non riveliamo la località esatta per evitare disturbi all'animale - continua Bressi - ma i raffronti che abbiamo potuto eseguire sono corretti e ormai provati: si tratta del primo “camoscio triestino” della storia».
L’esperto racconta anche come si è giunti a tale traguardo: «Da una ventina d'anni, un branco di camosci d’incerta origine (si ipotizza che siano scesi dal Monte Nanos in un inverno molto freddo, altri sospettano che siano fuggiti da qualche recinto privato) si trova tra il Monte Hermada e Medeazza, nel circondario di Duino».
La popolazione è in espansione, infatti i camosci, fuori dai loro principali habitat delle rupi montane, sono più lenti di cervi e caprioli e quindi solitamente molto predati da lupi e linci, che però sul Carso triestino ancora scarseggiano. E quindi i camosci ora prosperano anche senza rifugiarsi su picchi scoscesi. «Giovani esemplari in cerca di nuovi territori - aggiunge Bressi - erano stati avvistati a Doberdò del Lago, presso Opicina e in Val Rosandra. Ma il giovane animale fotografato (si presenta già con il manto estivo) ha lasciato l'Altopiano carsico ed è sceso sulle colline di arenaria che cingono la città spingendosi a poche decine di metri da una strada urbana di Trieste».
Secondo i dati del Museo civico di Storia naturale «si tratta non solo del primo camoscio che abbia mai messo piede (pardon: zoccolo) a Trieste, ma anche della prima città costiera al mondo che possa vantare di avere i camosci attorno nei propri parchi di periferia. Una vera sorpresa». Il camoscio alpino è un mammifero della famiglia dei bovidi. Di aspetto simile alle capre, viene incluso con esse e con le pecore nella sottofamiglia dei caprini. La lunghezza totale del corpo, misurata dall'estremità della testa alla radice della coda, varia tra 130 e 150 centimetri nel maschio, e tra 105 e 125 nella femmina. L'altezza, misurata al garrese, varia tra 85 e 92 cm nel maschio e tra 70 e 78 cm nella femmina. Il peso è influenzato dall'età e dal sesso. Il valore massimo viene raggiunto intorno ai 5-9 anni: i maschi adulti possono pesare fino ai 50 kg, le femmine adulte i 40–42.
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