E c’è chi punta sul “negozio a tempo”

Se è vero che dalla cenere possono nascere nuove fioriture, anche una strada con un passato affascinante e importante, e con un presente difficile, può costruirsi un nuovo futuro.
È quel che pensano e credono fortemente gli imprenditori che hanno scelto di investire in via Rastello.
Tra questi c'è anche il giovane Martino Stefanutti, della società "Rastello 31 srl" che porta il nome dell'indirizzo e del numero civico di quello che sarà un nuovo e originalissimo punto vendita nel cuore dell'antico centro storico goriziano.
Là dove in passato ha trovato spazio in alcuni momenti dell'anno l'apprezzata "Bottega del Maiale" (oggi trasferitasi di poche decine di metri, in via delle Monache) e dove proprio "Rastello 31" ha proposto nella scorsa edizione di Gusti di Frontiera un'inedita selezione di vini sudafricani, oggi fervono i lavori di un cantiere che nel giro di alcuni mesi dovrebbe portare ad una nuova inaugurazione.
Ma non si tratterà di un locale o di un negozio come ce ne sono molti altri, ed a spiegare il perché è lo stesso Martino Stefanutti.
«Quello che puntiamo a far nascere qui è un "temporary store" - racconta il giovane imprenditore, che si è avvalso dei fondi del Pisus per la ristrutturazione degli spazi al piano terra dell'antico edificio di via Rastello 31 -. L'idea di fondo è quella di proporre uno spazio che ospiterà proposte commerciali differenti, che ruoteranno nel corso dell'anno offrendo così per due, tre o sei mesi un genere merceologico, per poi passare ad altro. È un esperimento nuovo, non mi risulta ci siano altri negozi di questo tipo in città, e la speranza è che possa contribuire a rilanciare questa via così particolare».
Una strada che ha enormi potenzialità inespresse e assolutamente inedita per la storia emporiale di Gorizia. Chissà come sarà accolta.
«Se ci siamo lanciati in questa avventura è perché ci crediamo, e crediamo nelle possibilità di sviluppo della zona - dice Martino -. Bisogna fare un plauso a chi tiene duro in questi tempi di crisi, e bisogna lavorare in sinergia, senza farsi la guerra, per ottenere un risultato che può portare del beneficio a tutti quanti gli esercenti e i commercianti di questa parte della città». (m.b.)
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