E Cesca diventa locale storico

La bottega di casalinghi di via Roma ottiene il riconoscimento dalla Regione
Ai locali storici del Friuli Venezia Giulia da oggi si aggiunge il negozio di casalinghi Cesca di via Roma, uno dei punti di riferimento del commercio in città. Non esiste triestino o turista che non si sia fermato almeno una volta a curiosare tra le vetrine di quel negozio dove, come ammettono i titolari, «non c’è tutto ma di tutto».


Chissà se l’anziana Bruna Seppin, vedova dello storico Emilio Cesca, si sarebbe aspettata un simile successo cedendo decenni fa quell’attività alla famiglia Oblak? La storia di quel negozio ha inizio i primi anni del Novecento. Gli attuali titolari facendo mille ricerche sono riusciti a risalire ad una vecchia fattura datata 1909. Nel Natale del 1967 la vedova Cesca assunse come commesso Roberto Oblak, padre degli attuali titolari. «Lui in realtà voleva fare il pompiere, – raccontano i figli – ma nostro nonno, più lungimirante, lo convinse a dare una mano a quella signora dietro al bancone di quel negozio di casalinghi». Prese il via così una passione fatta di ricerca di oggetti utili nelle cucine delle signore triestine, di arnesi introvabili, di pentole in materiali indistruttibili e di coltelli di alta qualità. Oblak era diventato per tutti un riferimento in quel negozio già da dipendete e ancora di più dal 1982 quando, con la moglie Ardea, decise di rilevare dalla vedova Cesca quell’attività. Intelligentemente ai coniugi Oblak non è mai passato per la testa di cambiare nome a quel negozio o di rinnovare l’arredo magari con luccicanti mobili in formica. Hanno intuito che, oltre alla loro capacità di cercare e proporre articoli di ogni genere puntando a soddisfare i privati ma anche i professionisti, a fare il successo di quella rivendita di casalinghi è anche l’autenticità del locale . La fortuna del negozio Cesca è che i figli di Oblak, invece di scegliere strade diverse, hanno preferito continuare il lavoro dei genitori. Dal 2013 alla guida dell’attività c’è infatti Erik che affiancato dall’intraprendente sorella Micaela e sotto l’occhio vigile di mamma Ardea, ha raccolto il testimone riuscendo lo scorso febbraio persino a raddoppiare la superficie di vendita. «Siamo cresciuti in questo negozio, – ricorda Micaela – mia madre ci portava tra questi scaffali ancora in fasce, fa parte delle nostra vita e i clienti ci hanno visto crescere» .


Oggi al già ricco numero di articoli sono stati inseriti nuovi prodotti che fanno la felicità di chi ama cucinare, infornare dolci, preparare un barbecue ad arte, munirsi di strani aggeggi che semplificano la vita tra i fornelli. «Per noi aver raggiunto questo traguardo è stata una grande soddisfazione – ammette Erik – sono anni che aiutati anche da mio suocero inseguiamo questo riconoscimento e ora non vediamo l’ora che il falegname realizzi l’adeguato supporto in noce per appendere la targa di riconoscimento fuori dal locale».
(la. to.)


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