È crollato il tetto della Stella Matutina

Interessato lo stabile che ospitò il cinema. Nessun ferito. Chiusa via Nizza. Udito dai vicini un forte boato
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 28.06.2014 Crollo Stella Matutina Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 28.06.2014 Crollo Stella Matutina Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Un rumore molto forte attorno alle 5. E il tetto che colassa, cancellando anni di storia.

È stata un risveglio brusco in via Nizza. Il crollo ha riguardato la vecchia palazzina che ospitava il cinema della Stella Matutina. «Abbiamo preso un grosso spavento. Non riuscivamo a capire cosa stesse succedendo», le parole di una vicina. Poi, il rapido arrivo di vigili del fuoco e carabinieri. Più tardi, sono intervenuti anche gli agenti della polizia municipale che hanno provveduto a chiudere la strada e a delimitare la palazzina con le transenne e il fettucciato bianco e rosso. «Non poteva che finire così. Ormai quella struttura era nel più completo degrado e abbandono», faceva notare ieri un passante. Fortuna ha voluto che il crollo si verificasse alle 5: a quell’ora non c’era nessuno per strada e così non ci sono state conseguenze. Qualche maceria, infatti, è piovuta anche sul marciapiedi e su alcuni posti-auto. «Ma non c’era alcuna vettura posteggiata sotto e, quindi, non ci sono stati ulteriori danni», spiegava sempre ieri mattina un vigile urbano.

«La situazione è estremamente precaria - fa eco il vicecomandante della polizia municipale, Paolo Paesini -. Sulla facciata c’è una crepa che non promette nulla di buono: per questo, abbiamo proceduto con la chiusura precauzionale di via Nizza. Fortunatamente, e lo confermo, non ci sono state conseguenze per le persone. L’edificio, lo ricordo, è posto sotto il vincolo della Soprintendenza». Ma nonostante sia tutelato ben difficilmente il destino della palazzina sarà diverso dall’abbattimento.

La proprietà dell’area è doppia. Una parte del complesso (quella in condizioni peggiori e quella che è stata teatro del crollo) fa riferimento all’Università di Udine che l’aveva acquisita per realizzare un campus, rimasto lettera morta. L’altra, la palestra e il centro culturale, è stata acquistata dalla Arcidiocesi per una cifra che si aggira attorno ai 2 milioni e mezzo di euro. «Il passaggio di proprietà - spiegò il 19 aprile scorso don Sergio Ambrosi, parroco del Sacro Cuore e incaricato dalla Curia della gestione della Stella Matutina - è già avvenuto. Prima, come ben noto a tutti, proprietari dell’area erano i Gesuiti. Che dire? La gestione si sta rivelando molto problematica». Perché? Perché la priorità, oggi, è lo smantellamento e la bonifica dell’amianto della copertura della palestra. «E siamo bloccati perché non ci sono i fondi necessari per procedere con i lavori - allarga le braccia don Sergio -. Sino a giugno dello scorso anno, la struttura è stata regolarmente utilizzata: da allòra, però, è chiusa con ripercussioni anche per le realtà sportive e di volontariato che la utilizzavano più o meno regolarmente per la propria ttività». Don Sergio colse l’occasione per lanciare un appello alla città: «Abbiamo bussato a diverse porte con lo scopo di ottenere un aiuto economico ma, ad oggi, non siamo riusciti a venirne a capo e l'amianto è ancora lì. Mi auguro che enti locali, amministrazioni e fondazioni possano fare uno sforzo per recuperare la palestra della Stella Matutina. Sarebbe un passo vanti importante». La parte del complesso più degradata, dicevamo, è un'altra. «È la zona del vecchio cinema che è di proprietà dell'Università di Udine - spiegò ancora don Sergio -. Lì, effettivamente, la struttura è in pessime condizioni». E, infatti, è lì che si è verificato il crollo.

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