È crollato il tetto della Stella Matutina

Un rumore molto forte attorno alle 5. E il tetto che colassa, cancellando anni di storia.
È stata un risveglio brusco in via Nizza. Il crollo ha riguardato la vecchia palazzina che ospitava il cinema della Stella Matutina. «Abbiamo preso un grosso spavento. Non riuscivamo a capire cosa stesse succedendo», le parole di una vicina. Poi, il rapido arrivo di vigili del fuoco e carabinieri. Più tardi, sono intervenuti anche gli agenti della polizia municipale che hanno provveduto a chiudere la strada e a delimitare la palazzina con le transenne e il fettucciato bianco e rosso. «Non poteva che finire così. Ormai quella struttura era nel più completo degrado e abbandono», faceva notare ieri un passante. Fortuna ha voluto che il crollo si verificasse alle 5: a quell’ora non c’era nessuno per strada e così non ci sono state conseguenze. Qualche maceria, infatti, è piovuta anche sul marciapiedi e su alcuni posti-auto. «Ma non c’era alcuna vettura posteggiata sotto e, quindi, non ci sono stati ulteriori danni», spiegava sempre ieri mattina un vigile urbano.
«La situazione è estremamente precaria - fa eco il vicecomandante della polizia municipale, Paolo Paesini -. Sulla facciata c’è una crepa che non promette nulla di buono: per questo, abbiamo proceduto con la chiusura precauzionale di via Nizza. Fortunatamente, e lo confermo, non ci sono state conseguenze per le persone. L’edificio, lo ricordo, è posto sotto il vincolo della Soprintendenza». Ma nonostante sia tutelato ben difficilmente il destino della palazzina sarà diverso dall’abbattimento.
La proprietà dell’area è doppia. Una parte del complesso (quella in condizioni peggiori e quella che è stata teatro del crollo) fa riferimento all’Università di Udine che l’aveva acquisita per realizzare un campus, rimasto lettera morta. L’altra, la palestra e il centro culturale, è stata acquistata dalla Arcidiocesi per una cifra che si aggira attorno ai 2 milioni e mezzo di euro. «Il passaggio di proprietà - spiegò il 19 aprile scorso don Sergio Ambrosi, parroco del Sacro Cuore e incaricato dalla Curia della gestione della Stella Matutina - è già avvenuto. Prima, come ben noto a tutti, proprietari dell’area erano i Gesuiti. Che dire? La gestione si sta rivelando molto problematica». Perché? Perché la priorità, oggi, è lo smantellamento e la bonifica dell’amianto della copertura della palestra. «E siamo bloccati perché non ci sono i fondi necessari per procedere con i lavori - allarga le braccia don Sergio -. Sino a giugno dello scorso anno, la struttura è stata regolarmente utilizzata: da allòra, però, è chiusa con ripercussioni anche per le realtà sportive e di volontariato che la utilizzavano più o meno regolarmente per la propria ttività». Don Sergio colse l’occasione per lanciare un appello alla città: «Abbiamo bussato a diverse porte con lo scopo di ottenere un aiuto economico ma, ad oggi, non siamo riusciti a venirne a capo e l'amianto è ancora lì. Mi auguro che enti locali, amministrazioni e fondazioni possano fare uno sforzo per recuperare la palestra della Stella Matutina. Sarebbe un passo vanti importante». La parte del complesso più degradata, dicevamo, è un'altra. «È la zona del vecchio cinema che è di proprietà dell'Università di Udine - spiegò ancora don Sergio -. Lì, effettivamente, la struttura è in pessime condizioni». E, infatti, è lì che si è verificato il crollo.
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