E in Commissione ci si accapiglia su Tito

Dibattito sulla mozione con cui Rovis e Giacomelli chiedono che Roma ritiri l’onorificenza

Tito e Mussolini. Sono passati 70 anni ma ancora la politica discute. È accaduto anche nella seduta in cui la prima Commissione consiliare presieduta da Giovanni Barbo, ha esaminato la mozione dei consiglieri Paolo Rovis (Pdl) e Claudio Giacomelli (Gruppo misto), che chiede al Presidente Mattarella di «revocare l'onorificenza conferita nel 1969 dall'allora capo dello Stato, Giuseppe Saragat, al maresciallo Tito». Il titolo di Cavaliere di gran Croce decorato di gran Cordone dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana, l’onorificenza più alta, fu consegnato quando Tito fece visita a Roma. «È contraddittorio – ha spiegato Rovis - che l'Italia continui a mantenere in capo a Tito la massima onorificenza. Nel segno della pace è opportuno sia tolta». Giacomelli ha parlato di «una vergogna e un'offesa. Trieste dovrebbe essere il primo Comune a guidare quest’azione».

Immediata la replica di Marino Andolina, capogruppo Fds: «Usare la storia per scopi politici è deleterio. Quella medaglia è stata data a tutti i capi di Stato transitati negli anni per Roma: per esempio Rafael Leónidas Trujillo Molina, dittatore della Repubblica dominicana, oppure Mobutu, che lo fu in Congo. Su di essi però non vedo mozioni simili. E Tito non liberò Trieste dai nazisti?» Altrettanto pronta la controreplica di Piero Camber (Fi): «Non si può parlare in questi termini di quei 40 giorni di dominazione titina». Giacomelli ha poi osservato che «Tito fu l'unico che incise brutalmente su Trieste». Così Rovis: «Il senso della mozione è di garantire il rispetto per le famiglie vittime di Tito». Fabio Petrossi (Pd): «Se chiediamo di toglierla a Tito dobbiamo farlo anche con Mussolini, che quell'onorificenza ce l'ha ancora pur avendo annunciato a Trieste le leggi razziali».

Franco Bandelli (Uats) ha chiesto al vicesindaco Martini se ci sono novità sulla posa della targa del 12 giugno, data in cui le truppe jugoslave lasciarono la città. «La procedura è in carico all'assessorato alla Cultura», la risposta. Assieme alla mozione Rovis/Giacomelli sono state licenziate altre due mozioni, presentate da Alessandro Carmi (Pd), fra cui quella che propone di attribuire al regista Gabriele Salvatores il Sigillo trecentesco per aver girato in città “Il ragazzo invisibile”. (u.s.)

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