E in piazza Unità si compra champagne e cibo per gatti

il caso
Dalle bottiglie di champagne alle scatolette di cibo per il gatto, passando per i polli allo spiedo cucinati direttamente sul posto. Venderà un po’ di tutto il nuovo Despar di piazza Unità ormai pronto al debutto. A mancare, infatti, sono ormai solo pochi dettagli e alcune rifiniture. Poi, entro 15 giorni, le porte di quella che Aspiag Service, la concessionaria del marchio per il Nordest, definisce “bottega” per sottolinearne le differenze rispetto agli altri supermarket, si spalancheranno definitivamente, per la gioia di chi vede di buon occhio l’apertura di un market in una posizione tanto strategica e chi invece la ritiene una sorta di oltraggio al salotto buono di Trieste.
Contrariamente a quanto circolato nei giorni scorsi, Aspiag non ha ancora fissato la data di inaugurazione. La si conoscerà comunque nell’arco di pochi giorni, quando cioè saranno arrivati anche gli ultimi materiali attesi. Quel che si sa fin d’ora con certezza, invece, è che non ci saranno carrelli ad accompagnare i clienti nei loro acquisti, solo i più “discreti” e meno voluminosi cestini. La porta d’accesso - doppia per far fronte alle raffiche di Bora - è posizionata verso l’entrata di palazzo Pitteri. Per l’uscita verrà utilizzata quella che fungeva da entrata dai bar che si sono alternati nella conduzione di quegli spazi. I serramenti esterni, in accordo con la Soprintendenza, sono stati sostituiti riducendone i profili esterni. Nessuna insegna campeggerà sul palazzo, sebbene in passato ai pubblici esercizi che hanno gestito il locale sia stato consentito esporle. Il marchio Despar comparità solo sulle capottine antisole e su un pannello trasparente sistemato all'interno del punto vendita, ma visibile anche esternamente. Le vetrine inoltre non saranno oscurate e consentiranno di vedere l'interno nel market.
Quello che balza all’occhio, entrando nel minimarket, è la luce, particolarmente calda grazie ai lampadari a sfera che Flos ha disegnato appositamente per questo progetto. Le pareti sono color carta da zucchero e i pavimenti in grès porcellanato che riprende il parquet a cassettoni. «Il progetto per convertire questi spazi in un nostro punto vendita è iniziato un anno fa - spiega Massimo Salviato, direttore appalti di Aspiag - con l’obiettivo di investire per recuperare e valorizzare questi spazi abbandonati di palazzo Pitteri. C’è stato un importante lavoro e mi auguro che tutti vengano a visitare questo punto vendita che io definisco una “bottega”, non un supermercato. Forse il termini migliore sarebbe “boutique” vista la ricerca che Aspiag ha deciso di riservare alle rifiniture e ai particolari, riconoscendo aldilà dei gusti personali l'importante lavoro che è stato fatto».
Il punto vendita offrirà come detto un’ampia gamma di prodotti. All’entrata il cliente troverà frutta, verdura, prodotti pronti come tramezzini e insalate, latticini. Al centro scorreranno gli scaffali con i prodotti secchi. Nella zona un tempo riservata ai banconi dei bar che hanno operato in quegli spazi, ci sarà l’ampia zona salumeria con i prodotti già confezionati ma anche affettati e serviti sul momento, rosticceria e panetteria con le baguette dorate nel forno interno da un lato e “bighe” e “s'ciopette” fornite da una rivenditore locale dall’altro.
Nove i dipenderti in fase di avvio. «Per la nostra azienda - sottolinea Fabio Donà, direttore marketing di Aspiag Service - sta assumendo una certa importanza riuscire a far vivere delle vere e proprie “botteghe” nei contesti storici delle città. Sono negozi che diventano “pezzi unici”: ognuno diverso dagli altri, perché a guidare la loro nascita non sono stati i nostri standard di costruzione, ma i vincoli e le bellezza dei palazzi storici in cui ci siamo trovati». Operazioni come quella triestina sono state realizzate dallo stesso marchio in palazzi storici a Venezia, Trento, Verona, Vicenza. —
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