E lui intanto apre a Carini: «Apparentiamoci»

Fabio Carini e la sua lista civica “Obiettivo Trieste” non scuotono più di tanto l’ambiente politico, non certamente quello del centrodestra che in qualche modo si aspettava la sua candidatura a sindaco. Gli indizi, d’altronde, c’erano tutti e da mo’, a partire da quell’attacco via comunicato contro Debora Serracchiani, qualche mese fa, partito proprio da Carini nella doppia veste di presidente della Bavisela e giornalista dell’ufficio stampa della Regione. Secondo i rumors il nuovo candidato sarebbe in grado di ottenere l’1%, forse l’1,5% dei voti al massimo. Per altri ancora meno, comunque troppo poco per impensierire gli avversari di maggior peso e spostare l’ago della bilancia in modo decisivo. Ma abbastanza per stuzzicare uno come Roberto Dipiazza che non ritiene di trovarsi davanti un competitor. «Carini corre con una sua lista? Beh, non c’è nessun problema - commenta l’ex sindaco - possiamo benissimo apparentarci. È una persona che conosco e stimo, la sua lista può venire con me».
Un’offerta su cui il candidato di “Obiettivo Trieste” avrà tempo per riflettere. In casa centrodestra, nel frattempo, Piero Camber è pronto a scommettere che la nuova maratona del patron della Bavisela potrebbe avere invece conseguenze negative sulla manifestazione stessa. «Premetto che la candidatura di Carini non cambierà nulla nel quadro politico e che non influirà in alcun modo se non fungere, forse, da piccolo aiuto indiretto al centrosinistra - osserva il consigliere di Forza Italia - non vorrei invece che la sua sortita possa avere pesanti contraccolpi su un evento che sta a cuore ai triestini. L’associazione sportiva che presiede, la Bavisela, riceve e vive di lauti contributi pubblici, a iniziare dalla Regione. Schierarsi contro Serracchiani e Cosolini non porterà benefici. Tra l’altro - rileva il consigliere comunale - l’evento si svolgerà a ridosso delle elezioni, proprio un mese prima. Entrando poi nel merito del programma elettorale che Carini ha annunciato, non leggo nulla di nuovo. Ha ripreso le parole del centrodestra. I temi sono sempre gli stessi, cosa c’è di davvero innovativo?”.
Scettico pure il capogruppo del Pdl Lorenzo Giorgi: «Ben venga chi anziché lamentarsi si impegna personalmente in politica - commenta - ma c’è da capire se la sua sarà davvero una corsa in solitaria o se alla fine sosterrà qualcuno. Perché, va detto, far parte di uno schieramento che può vincere è più sensato e produttivo se l’intenzione è amministrare». Il marchio scelto dal giornalista per la sua avventura politica fa però discutere. “Obiettivo Trieste”, è stato fatto notare sui social network, esiste già come realtà priva di “appartenenza politica e ideologica”, impegnata “a mettere in evidenza le problematiche della città trascurate dalle amministrazioni locali”, si legge nella pagina Facebook del gruppo. Carini sarà costretto a cambiare simbolo e nome?
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