E' morto l'alpinista Tomaz Humar era bloccato da tre giorni per una caduta
Alpinista estremo, era sulla parete del Langtang Lirung, cima nepalese di 7234 metri. Una caduta gli aveva procurato la frattura della colonna vertebrale e di una gamba. Chiedeva aiuto con il suo satellitare. Il corpo recuperato a 6300 metri di quota e portato a valle dai soccorritori svizzeri dell’Air Zermatt su un elicottero dell’esercito napalese

TRIESTE
. Per tre giorni ha telefonato disperatamente a casa dalla parete del Langtang Lirung, la cima nepalese di 7234 metri che stava salendo in solitaria. Tomaz Humar, 40 anni, nato a Lubiana e residente a Kamnik, doganiere di professione e alpinista dell’estremo per scelta, era bloccato in parete dopo la caduta che gli aveva fratturato la colonna vertebrale e una gamba.
Chiedeva aiuto, sperava, attendeva i soccorritori a 6300 metri di quota, con un freddo terribile che di notte raggiungeva anche i -30. Poi i collegamenti si sono interrotti, il suo telefono satellitare non ha più risposto alle chiamate. Ieri mattina il corpo dell’alpinista sloveno è stato ricuperato e portato a valle dai soccorritori svizzeri dell’Air Zermatt su un elicottero dell’esercito napalese. Per restituirlo ai suoi cari servirà almeno una settimana nella quale dovranno essere affrontati e risolti in Nepal una serie di problemi legali e burocratici.
L’incidente risale al 9 novembre ed è avvenuto su una via mista di ghiaccio e roccia che nessuno finora aveva mai percorso in solitaria. Cosa abbia provocato la caduta non è chiaro. Potrebbe essere stato un sasso o un blocco di ghiaccio. L’uno o l’altro si sono staccati dalla parete, hanno preso velocità e hanno colpito l’alpinista, facendolo cadere. Il successivo impatto ha provocato il disastro alla colonna vertebrale e la conseguente impossibilità di compiere alcun movimento. Tomaz Humar era bloccato, non riusciva nè a salire, nè a scendere, poteva solo aspettare che qualcuno lo raggiungesse per riportarlo a valle. Va aggiunto che all’origine del disastro non c’è un errore o una debacle fisica o psichica. Al contrario la fortuna che tante volte in passato aveva protetto Tomaz Humar salvandolo da situazioni terribili, lo ha abbandonato all’improvviso, presentandogli il conto tutta in una volta. Tre giorni immobilizzato in parete, con un telefono nella mano guantata per chiedere aiuto e - forse - salutare le persone a cui si vuole bene. Non si è fatto illusioni, non si è raccontato bugie l’alpinista che aveva scelto di provare da solo a salire quella parete.
Tre giorni fa un gruppo di sherpa nepalesi hanno tentato di raggiungerlo, attrezzando con le corde fisse 900 metri di parete. Non l’hanno visto perché il tempo era pessimo, nonostante questa stagione postmonsonica sia la più stabile dell’anno e la più favorevole alla scalate sui monti nepalesi. «E’ caduto durante la salita - ha precisato Dawa Sherpa che ha coordinato i soccorsi. A poca distanza c’era un gruppo di alpinisti italiana, anch’essi informati per telefono della disgrazia e anch’essi bloccati dal maltempo. Certo è che la notizia che Tomaz Humar era ferito gravemente e che non poteva muoversi, è corsa tra gli alpinisti al di là delle appartenenze linguistiche e nazionali. Si sono dati da fare per salvarlo a Trento, a Modena, a Trieste, perché a Tomaz Humar non mancavano gli amici. Dall’Italia sono stati attivati i soccorritori svizzeri dell’Air Zermatt. La macchina si è messa in moto ma il maltempo ha ritardato le operazioni. Ieri l’epilogo e l’emersione pubblica della notizia. Humar era balzato alla ribalta dell’alpismo mondiale nel 1999 quando aveva scalato in solitaria la parete Sud del Daulagiri, una vetta di 8167 metri, la settima montagna del mondo. Si era ripetuto sull’Annapurna e sulla Sud del Nuptse. Nel 2005, superata la paralisi agli arti provocatagli dalla caduta dal tetto di casa, era stato ”prigioniero” per sei giorni del Nanga Parbat. Era rimasto bloccato in parete a seimila metri, da solo. Quella volta lo avevano salvato due elicotteri militari pakistani.
Riproduzione riservata © Il Piccolo
Leggi anche
Video