È morto l’avvocato Vincenzo Versace

Di origini calabresi ha dedicato la sua vita all’attività forense. Il fratello Matteo è stato sindaco della città

È morto l’avvocato Vincenzo Versace. Il noto legale, che per anni ha praticato la sua attività nello studio situato in centro città, in via Duca d’Aosta, aveva 89 anni. Vincenzo Versace ha rappresentato un “pezzo” di storia monfalconese, un professionista impegnato sia nell’ambito penale sia civile per l’intera esistenza, alle prese con piccole e grandi battaglie giudiziarie, dalle “bagatelle” agli incidenti stradali, fino a casi di omicidio complessi e drammatici. Legale di peso, ma anche molto legato alla sua famiglia, che ha conosciuto l’emigrazione che lo ha portato a Monfalcone. Per lui le terre natali sono diventate due, legando le sue origini calabresi alla terra Bisiaca. Vincenzo era molto affezionato al fratello maggiore Matteo che, primo ad arrivare a Monfalcone, ha fondato la Democrazia cristiana, mentre diventava capo della vigilanza interna del cantiere navale. Matteo proprio dalle fila della Dc è stato eletto sindaco della città, che ha guidato dal 1968 al 1975. L’ultimo della prima fase governativa appannaggio della “balena bianca”, con i sindaci Nazario Romani (’61-’68), Amelio Cuzzi (’57-’61), Antonio Rizzatti (’56-’57), Antonio Pacor (’52-’56) e Aristide Grassilli (’48-’52).

Vincenzo Versace negli anni Settanta ha sostenuto e accompagnato in modo determinante, volenteroso e lungimirante l’ascesa del fratello Matteo a ricoprire la carica di primo cittadino di Monfalcone, diventandone la “spalla leale”. Quasi tutto il suo tempo libero lo ha dedicato all’attività politica nella Dc, forte del suo credo nella “polis”, la città di tutti.

L’avvocato Versace aveva studiato e si era laureato in giurisprudenza a Messina. Con la laurea in tasca ha poi lasciato la sua Calabria. A Monfalcone vi è giunto per ultimo, dopo che il fratello Matteo aveva aperto la strada dell’emigrazione seguito dal padre e dalla madre, che faceva l’ostetrica, nonchè le sorelle Gaetana, Maddalena, Immacolata e Antonietta. Vincenzo approdò quindi a Monfalcone con la neosposa Giuseppina Sara Nasso da Palmi, all’epoca maestra elementare che poi si dedicò interamente ai figli e al marito.

L’avvocato Versace ha insegnato lettere e diritto negli istituti superiori del monfalconese, fino a Grado, ma anche nell’Isontino. Conseguita l’abilitazione professionale, ha quindi abbracciato in toto la sua attività forense.

Tra le sue passioni c’era la lettura alla quale dedicava i momenti della sua vita, da insaziabile “curioso” di conoscenza. Passione della lettura e della scrittura. La sua quotidianità era scandita dal suo recarsi al lavoro in centro con la sua inseparabile bicicletta.

Vincenzo Versace lascia la moglie Giuseppina Sara, i figli Massimiliano, le nuore Cristiana e Heather, i nipoti Gabriel e Francesca, la sorella Immacolata e i parenti tutti.

I funerali si terranno mercoledì alle 12, partendo dalla cappella dell’ospedale di San Polo, con il rito di commiato nel Duomo di Sant’Ambrogio. L’invito per tutti è “non fiori, ma opere di bene”.

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