È morto Stelio Nardin Giocò nel Napoli e nella Nazionale

ROMANS. È giunta come un pugno nello stomaco ieri mattina a Romans d'Isonzo, la notizia, proveniente da Cervignano del Friuli, dell'improvvisa e prematura scomparsa di Stelio Nardin, che rappresentava il massimo dell'orgoglio calcistico per la società sportiva dell'Asd Pro Romans e per la sua amata comunità romanese, che lo ha visto nascere il 26 agosto 1939, fra giorni avrebbe compiuto 75 anni.. Nardin, infatti, roccioso terzino, vantava una presenza nella nazionale maggiore, che lo vide presente nella gara giocata all’Olimpico di Roma il 27 marzo 1967, tra Italia e il Portogallo di Eusebio, finita col risultato di 1 a 1. Allora Nardin sostituì un altro giocatore friulano, il terzino dell’Inter Tarcisio Burgnich infortunato.
Nardin aveva lasciato Romans nell'estate 1956, quando la Pro Romans, società in cui aveva imparato a tirare i primi calci alla palla, sotto l'occhio vigile ed esperto dell'allenatore Umberto Donda, lo cedette all'Udinese come ala destra, rimanendo a Udine per un paio di stagioni.
Piccolino, fino a sembrare fragile, nessuno avrebbe scommesso una lira sul suo futuro calcistico ed invece il popolare “Celi”, come lo chiamavano a Romans, aveva dentro di sé i grandi valori della modestia, del sacrificio e della caparbietà, fino ad arrivare ad indossare la casacca azzurra.
Da Udine, venne trasferito alla formazione della Gladiator, di Santa Maria Capua Vetere, dove in seguito all'infortunio di un terzino titolare, Nardin, su indicazione del compagno di squadra e concittadino Dionigio Zanutel, occupò quel posto e da lì iniziò la sua brillante carriera di difensore.
Successivamente, dal 1960 al 1965, Nardin militò in serie B con il Catanzaro, per passare poi, il 13 luglio 1965, in forza al Napoli in serie A, dove rimase per quattro stagioni, a fianco di mostri sacri del calcio come Zoff, Sivori, Altafini, Juliano e Canè. Ha esordito il 5 settembre 1965 in occasione di Napoli–Spal, finita 4 a 2. Con il Napoli ha collezionato 135 presenze, più una ventina di presenze nella Coppa delle Fiere (oggi Coppa Uefa), mentre in serie B ha segnato 99 presenze. Col Napoli è stato vice campione d'Italia alle spalle del Milan nella stagione 1967/68.
Per lui pure una presenza nella nazionale B. Terminò la sua carriera di calciatore nella Casertana. Aveva intrapreso la carriera di allenatore che ben presto abbandonò dopo aver guidato la Pro Cervignano e la Pro Tomezzo in serie D.
Nardin si è spento per un improvviso malore nella notte tra domenica e lunedì, gettando nello sconforto i suoi amici di Romans. Arnaldo Zonch “Ghiggia” in primis, suo ex compagno di squadra nella Pro Romans, che domenica mattina aveva incontrato nella trattoria al “Leon d'Oro”, a Romans, dove Nardin era presente ogni domenica, mantenendo inalterato quel suo fare semplice e spontaneo che lo ha sempre caratterizzato facendosi apprezzare sia come campione che come persona.
Nardin lascia la moglie Lia, la figlia Michela, il genero Damiano e i nipoti Ludovica e Sebastiano. I funerali verranno celebrati domani mattina alle 11 nel duomo di Cervignano con il corteo funebre che partirà dalla cappella del cimitero di Muscoli. Seguirà la cremazione .
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