È morto Visintin, presidente della Pro loco

Aveva 72 anni. Sindaco di Fogliano per due mandati, padre dei “Sentieri di pace” e del Polo archeologico della Grande Guerra

FOGLIANO REDIPUGLIA. Un male che non perdona. E contro il quale ha combattuto senza, purtroppo, vincerlo. Si è spento nel pomeriggio di ieri, nella sua casa di Fogliano Redipuglia, Franco Visintin, attuale presidente della Pro loco, ma anche sindaco del suo paese per due mandati e non solo. Un lutto gravissimo, quello che ha colpito una comunità nella quale Visintin, che aveva 72 anni, aveva lavorato a lungo, con passione, tenacia, capacità e piena disponibilità. Un uomo senza il quale bisognerà fare i conti nel prossimo futuro, perché proprio attorno a lui ruotavano le tante iniziative che la Pro loco aveva messo e stava mettendo in cantiere per dare sempre maggior vigore al turismo legato alla Grande Guerra.

Nel 1961 Visintin fu tra coloro che diedero vita al comitato festeggiamenti, dal quale, nel 1969, nacque la Pro Fogliano Redipuglia. Per dieci anni ne fu presidente, succedendo a Romeo Zanuttini. Dal 1990 al 1999, uomo vicino all’allora Partito socialista italiano, fu, per due mandati, primo cittadino e, dopo aver completato l’incarico da sindaco ed essere stato presidente dell’Azienda provinciale trasporti di Gorizia e della Comunità montana del Carso, s’è dedicato anima e corpo alla Pro loco. Dopo il pensionamento, oltre vent’anni fa, ha ricoperto la carica di amministratore con il presidente Alessio Bellotto e, poi, con Carlo Forte.

Nel febbraio dello scorso anno è tornato in sella alla Pro loco di Fogliano Redipuglia. Ci sono voluti ben quattro sedute per convincere Visintin, che pochi mesi prima aveva lasciato anche la carica di amministratore, ad accettare di candidarsi nuovamente. La sua rielezione, a tempo, era stata votata all’unanimità. A tempo, sì, perché avrebbe dovuto rimanere alla guida dell’associazione fino alla fine di quest’anno, ovvero fino alla fine delle iniziative messe in cantiere per il centenario della Grande Guerra.

Alla radice del suo impegno la grande passione per l’organizzazione di eventi sia locali, sia a carattere internazionale volti a migliorare la conoscenza del territorio. Una visione per nulla ristretta che gli è valsa riconoscimenti ufficiali da Austria e Ungheria per i rapporti di collaborazione diplomatica e culturale. Proprio nel 2014 aveva appreso, felice ed emozionato, la decisione del Presidente della Repubblica di Ungheria, János Áder, di insignirlo della Croce di Cavaliere dell’Ordine al Merito d’Ungheria per i suoi meriti circa la promozione delle relazioni italo-ungheresi e la preservazione della memoria dei caduti ungheresi della Prima guerra mondiale.

Non era stato l’unico riconoscimento della sua lunga e intensa attività a favore del territorio e di una nicchia ben precisa della cultura locale. È stato proprio Franco Visintin a dar vita ai “Sentieri di pace”, ma è anche grazie a lui che è nato l’Ufficio informazioni ed assistenza turistica, ha preso corpo il polo archelogico della Prima guerra mondiale con la sistemazione della Dolina dei Bersaglieri e con la creazione del museo multimediale alla stazione. Da non trascurare l’attenzione rivolta al cimitero austroungarico e alla nascita del treno storico Redipuglia-Caporetto. E, ancora, il club “Gitamese”, che oggi conta 1.800 soci e la nascita di “Girando...la”, la nuova sezione della Pro loco che si occupa della gestione del tempo libero all’aria aperta. Insomma un vulcano di idee che, ora, mancherà a tutti, anche a coloro i quali, con lui, ebbero qualche dissapore. Lascia la moglie e un figlio e, a quanto pare, sembra abbia disposto un funerale in forma privata.

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