E sotto il Duce il fine lavori arrivò in ritardo ma di un mese

GRADO. Il ponte che collegò per la prima volta Grado alla terraferma fu inaugurato il 14 giugno del 1936, in ritardo rispetto ai tempi previsti. I lavori di oltre ottant’anni fa avrebbero dovuto...

GRADO. Il ponte che collegò per la prima volta Grado alla terraferma fu inaugurato il 14 giugno del 1936, in ritardo rispetto ai tempi previsti. I lavori di oltre ottant’anni fa avrebbero dovuto concludersi a metà aprile; si conclusero invece il 31 maggio. E il ritardo impedì di pubblicizzare il collegamento dell’isola con la terraferma attraverso un ponte girevole (l’opera fu progettata da Vigilio De Grassi assieme al fratello Placido). Per questo importante avvenimento venne anche realizzato un album fotografico promozionale con stilizzato in copertina proprio il ponte. È un album fotografico che contiene una decina di immagini fotografiche dell’isola tra le quali c’è anche una del ponte. Una esaustiva descrizione del ponte girevole che collegò Grado alla terraferma è riportata nel volume “Il ponte Littorio di Grado 1936-2006” edito da Senaus e scritto da Paola Purga dopo una accurata ricerca in merito. Nel volume è riportata anche l’organizzazione e disciplina della cerimonia inaugurale predisposta allora. Tutte le autovetture autorizzate, munite di speciale distintivo, dovevano incolonnarsi oltre il ponte dalla parte di Belvedere. Appena arrivata la macchina del ministero dei Lavori Pubblici il corteo si doveva mettere in moto per arrivare sino alla rampa del ponte per l’inaugurazione aperta dal cordone dei Giovani Fascisti e la benedizione dell’arcivescovo di Gorizia. Il corteo proseguì sino al tratto girevole del ponte che venne aperto per le autorità e la popolazione. Poi tutti a Grado, verso il municipio. Da allora sono passati poco meno di 82 anni e il ponte oggi, per l’esattezza dal 1965, si chiama Matteotti. Una decisione adottata dalla Prefettura a seguito della deliberazione comunale del 28 dicembre del 1964. Ieri c’è stata l’apertura al traffico veicolare ma senza cerimonia ufficiale d’apertura che quasi certamente si terrà invece quando l’opera sarà stata definitivamente completata, cioè anche con la parte girevole funzionante. (an. bo.)

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