È Visintin il cognome più bisiaco

Curiosità e storia nel volume in distribuzione gratuita con il “Piccolo” presentato ieri all’Europalace

Ma chi sono questi bisiachi? Quelli che stanno tra due fiumi “nobili” come Isonzo e Timavo, o piuttosto gente “bislacca”, fuggiasca, sleale, come sosteneva il linguista della Bisiacaria, Silvio Domini, autorevolmente chiamato in causa da Claudio Magris? O, forse più semplicemente, “stranieri”, come rivelato a una signora del pubblico da un suo maestro croato? L’enigma resta, anche se a noi bisiachi piace pensare che prevalgano la prima e la terza ipotesi.

Non poteva non considerare proprio il termine “bisiaco”, richiamato peraltro da un cognome diffuso come Bisiach, la presentazione del volume “I cognomi triestini e goriziani. Origini, storia, etimologia dall’Istria al Basso Friuli”, distribuito gratis da “Il Piccolo” fino al 4 giugno.

A chiarire attraverso i cognomi la storia della Bisiacaria, ma anche dei paesi della Sinistra Isonzo e Grado, è stato Gianni Cimador che ha curato il volume assieme a Marino Bonifacio, ieri all’Europalace, assieme al giornalista Roberto Covaz, capo della redazione di Gorizia e Monfalcone.

Etimologia complessa quella dei cognomi più numerosi del Monfalconese, quasi sempre frutto di sintesi tra i dialetti locali, tardo latino, germanofonie, influenze slave e del Patriarcato di Aquileia. E diversamente non poteva essere in un territorio che più d’ogni altro ha visto da sempre intrecciarsi un groviglio di culture. Ma quali sono i cognomi più frequenti nel Monfalconese e Grado? A conferma del marasma etnico, prevalgono i cognomi di derivazione geografica: Visintin per primo, seguito da Furlan, Trevisan. Al quarto posto c’è Marega, simile a Marchesan (gente provenienti dalla Marca del Friuli), i Medeot (da Medea). Poi i cognomi che richiamano professioni: Braida, Calligaris. E Donda che richiama invece la Divinità. Non sono mancate curiosità: Altran, come il cognome del sindaco, sarebbe un’abbreviazione di “oltre l’Isonzo”, “straniera” quindi. Benes (o Benès) come quello dell’assessore alla Cultura, invece, un richiamo di derivazione germanica. Insomma, dai cognomi bisiachi (o gradesi) nascono molte sorprese inaspettate. Ma l’antroponomastica (parola composita che indica lo studio storico del significato dei cognomi) consegna anche spunti per comprendere e accettare meglio il presente: il Monfalconese è stato per secoli un coacervo di popoli e culture. Ce lo dicono i cognomi. E c’è da crederci.(f.m.)

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