Ecco la vera storia dei “Piccoli” di Podrecca

TRIESTE. Sarà trasmesso domani alle 18, su RaiStoria (replica venerdì alle 10) e toccherà lo schermo di Raitre (il prossimo venerdì 25 gennaio), il film che Ennio Guerrato e Fabio Parente hanno ideato e realizzato sull’arte teatrale di Vittorio Podrecca e sulle sue marionette, “I Piccoli”.
Nato dall’idea di riscoprire l’importanza dell’esperienza del cividalese Podrecca, il docu-film punta anche a dimostrare che il lavoro con i “Piccoli” rappresentò uno dei più innovativi contributi allo sviluppo delle arti della scena del ‘900, e fu per molti decenni fra le più alte bandiere italiane all’estero, seconda soltanto alla Scala di Milano.
“L’Italia nel mondo erano Toscanini e i Piccoli - spiega nei primi minuti del filmato Alfonso Cipolla, docente all’Università di Torino e massimo esperto del teatro di figura - in altre parole, l’opera lirica rappresentata tradizionalmente, e la bellezza della modernità, che Podrecca vi aggiunge”.
Assieme allo studioso, nel commento alle fotografie d’epoca e agli spezzoni cinematografici, si alternano le voci di chi a quell’esperienza internazionale partecipò, a cominciare dal 1922, vivendola fino in fondo, facendone la propria ragione di vita. “Quando partivano, era un treno che partiva… una compagnia di 40 persone, tra marionettisti e orchestrali fissi, tecnici e macchinisti, più un’enorme quantità di materiale” ricorda Faustina Braga, dando vividi ricordi a quei viaggi e a quegli allestimenti, mentre scorrono le immagini di centinaia di casse, all’imbarco nelle stive dei transatlantici che trasportavano oltre oceano l’arte canora e gestuale di quegli straordinari pupazzi e dei loro animatori.
“Si trattò di viaggi incredibili: dai colossali teatri di Buenos Aires le ‘teste di legno’ dei Piccoli raggiunsero i più sperduti villaggi delle Ande e l’Amazzonia. In una foto c’è Podrecca appoggiato a uno sgangherato camion su cui campeggia la scritta Equador” spiega Ennio Guerrato, e aggiunge che un lavoro approfondito nelle cineteche argentine potrebbe portare alla luce documenti ancora più stupefacenti.
Guerrato ricorda anche le successive tournée, in Gran Bretagna, negli Usa, perfino in Urss, le invenzioni pubblicitarie che Podrecca sviluppò per promuovere le sue marionette, e sottolinea il legame che si era venuto a creare con la poetica ‘rivoluzionaria’ dei futuristi italiani (Depero, Prampolini). “Aveva concepito un modo di fare teatro nuovo, che riuscì a cambiare anche il teatro degli attori”, conclude Giuseppina Volpicelli, storica.
“Vittorio Podrecca e il teatro dei Piccoli” è stato prodotto da Tico Film Company, con il contributo del Comune di Cividale (dove Podrecca era nato nel 1883) e l’indispensabile collaborazione di molti enti: Cooperativa Cassiopea, Stabile Fvg, Cineteca del Friuli e Ass. Nel corso del tempo.
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