«Ecomostro, lo spazio va restituito alla natura»

Dopo la demolizione dell’impianto per la ghiaia l’associazione Ambiente 2000 sollecita un utilizzo compatibile con il rispetto della fauna e della flora
Di Laura Blasich
Bonaventura Monfalcone-14.02.2012 Demolizione ex stabilimento raccolta ghiaia-Pieris
Bonaventura Monfalcone-14.02.2012 Demolizione ex stabilimento raccolta ghiaia-Pieris

PIERIS

Sparito l'”ecomostro” dell'Isonzo, l'area di Pieris dove sorgeva il gigantesco impianto di lavorazione della ghiaia estratta dal fiume deve essere restituita alla natura e a una fruizione compatibile con il rispetto della fauna e della flora. A chiederlo è Ambiente 2000, che già ha posto il problema della tutela delle aree golenali in questi ultimi mesi, nell'ambito del Laboratorio Isonzo, realizzato dall'Autorità di bacino Alto Adriatico su iniziativa della Regione per tentare di risolvere il problema dei rilasci d'acqua dalla diga di Salcano.

«Poco più a valle della zona in cui si trovava l'impianto - spiega il presidente di Ambiente 2000 Alberto Ballarini - c'è quanto rimane delle risorgive del Revoc, purtroppo tombato negli anni per fare spazio a prati e vigne. É un'area che, per quanto ancora conserva e propone come biodiversità, andrebbe tutelata».

A livello locale, come emerso proprio nell'ambito del Laboratorio Isonzo, le aree da tutelare in territorio di San Canzian sono proprio quelle del Revoc, “lago relitto”, Isonzato, la roggia. In sostanza, per l'area in cui sorgeva l'impianto, e dove rimarrà in piedi una costruzione di tipo residenziale, usata come uffici, si dovrebbe quindi pensare sì a una fruizione, ma, secondo l'associazione ambientalista, a “bassa intensità”.

«Non si dovrebbe prendere a esempio il parco di Turriaco - osserva Ballarini - che di fatto si configura come un parco urbano e quindi una presenza non sempre in sintonia con l'esigenza di tutela dell'ambiente golenale e fluviale». Se Pieris dovesse dotarsi di un parco urbano, «meglio allora crearlo nell'ambito del polo commerciale, magari ridimensionando la superficie coperta».

Ambiente 2000 non ha ovviamente nel mirino la manifestazione dedicata dalla Polisportiva Pieris proprio alla conoscenza e alla difesa del fiume, e che anche quest'anno, alla metà di aprile, sarà ospitata proprio dall'area di proprietà della LogicPa, società del gruppo Union Beton. La quinta edizione della Giornata ecologica par l'Isonzo riproporrà fra l'altro le visite guidate da personale del Corpo forestale regionale alla flora dell'area e dimostrazioni dei vecchi mestieri legati al fiume, come quello dei “sestari”, i produttori di cesti. «Anche per questa area si dovrebbe però pensare a dare più spazio alla natura e agli animali», conclude Ballarini.

Intanto dell'«ecomostro« non rimane ormai quasi più traccia. La Union Beton, per conto della controllata LogicPa, ha del tutto demolito la gigantesca torre di estrazione e lavorazione della ghiaia. L'impegno della LogicPa ora è di ripristinare la zona dal punto di vista ambientale, ricostruendo zone a prato e boscate.

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