Edifici “smilitarizzati”. Siglato l’accordo, pronti per il riuso

La Caserma Vittorio Emanuele III di via Rossetti, la Caserma Monte Cimone a Banne, le caserme dei Carabinieri e della Guardia di finanza all’ex valico di Basovizza, oltre l’”edificio di controllo” nella stessa località, la caserma della Benemerita all’ex valico di Gropada, l’ex Cinema Belvedere a Opicina, l’area di pertinenza del Commissariato di Polizia di Opicina, la Caserma Emanuele Filiberto della Polizia di Stato (è parte del comprensorio di Roiano, sede della Polmare), l’ex Iutificio di via Svevo (l’edificio industriale in rovina vicino il Centro commerciale Torri d’Europa): tutti questi edifici sono stati ieri “smilitarizzati” con la sigla di un accordo di livello nazionale, e comunque “sdemanializzati”.
Potranno così, crisi economica che colpisce sia il settore pubblico che quello privato permettendo, essere valorizzati anche venendo posti sul mercato per acquirenti privati.
La firma che riguarda Trieste si è tenuta a Piacenza, la sigla in calce agli accordi di valorizzazione di parecchi beni immobili di proprietà del Ministero della difesa nei comuni di Piacenza, Torino, appunto Trieste e Padova, è avvenuta nella Sala degli affreschi di Palazzo Farnese, edificio rinascimentale che potrebbe essere un simbolo di questo tipo d’interventi, trattandosi di un bene demaniale che sta per essere ceduto al Comune (in questo caso già lo gestisce).
Per il Comune di Trieste è intervenuto l’assessore ai Lavori pubblici, Demanio e Patrimonio Andrea Dapretto.
«Mentre l’iter che riguarda gli altri edifici è meno avanzato - ha commentato Dapretto - e la loro destinazione d’uso finale è legata al nuovo Piano regolatore che verrà varato nei primi mesi del 2015, quello della “Vittorio Emanuele III” è diverso. È in una fase più progredita e certa. Il 27 dicembre vi sarà il passaggio di consegne dal Demanio alla Cassa depositi e prestiti, che è una Spa pubblica con il compito di valorizzare e, se del caso, vendere ai privati gli immobili dati in gestione».
Non è tuttavia ancora chiaro come verranno sfruttati tutti gli edifici e le aree del comprensorio di via Rossetti.In ogni caso, per la Caserma Vittorio Emanuele III, spiega l’assessore Dapretto, «il Comune sarà proprietario dell’edificio più prossimo ai contigui licei Galilei e Petrarca, che potrebbe venire a questo punto utilizzato per edilizia scolastica; il piazzale d’armi sarà un’area pubblica mentre ci daremo da fare per valorizzare il resto, anche per raggiungere il massimo guadagno, quel 15% del valore dell’urbanizzazione che è il “premio” previsto dalla sigla di oggi». «Quello di cui ci occupiamo oggi è un tema fondamentale perché riguarda aree urbane che fino ad oggi sono state considerate dei buchi neri - ha detto ieri a Piacenza Dapretto -finalmente siamo ad atti concreti che finora non si erano visti».
«L'accordo - ha detto ancora l’assessore - permetterà finalmente di avviare una programmazione vera su strutture che avevano muri considerati in passato invalicabili. È un punto di arrivo, ma anche di partenza e infatti già domani faremo un altro passo avanti con l'accordo di programma con la Regione».
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