Edifici storici da restaurare parte il programma a Pola

POLA. Il programma Dolcevita, concepito con l’obiettivo della ristrutturazione e della conservazione dei palazzi del centro storico di Pola, estende il proprio raggio d'azione agli edifici storici ubicati nei sobborghi. A partire dalle Ville Munz, testimonianze dell'epoca austroungarica, risultato di una progettazione architettonica ben ponderata e ragionata.
Per questi edifici non è mai stato attuato sinora un piano di ristrutturazione o almeno di manutenzione a livello municipale. Gli unici interventi sono stati quelli - alquanto discutibili - dei singoli inquilini che hanno adeguato gli ambienti alle proprie esigenze abitative e comodità: interventi in cui sicuramente non si è tenuto conto degli elementi architettonici decorativi - dalle modanature ai cornicioni - divenuti ormai fragili e in balia delle intemperie, al punto che di tanto in tanto si staccano alcuni pezzi.
L’estensione del programma, che consiste sostanzialmente in un sostegno finaznario da parte della municipalità, è stata decisa dal Consiglio municipale: la prossima tappa sarà rappresentata dalla nomina di una commissione di professionisti che avrà l’incarico di stabilire criteri e modalità di recupero del patrimonio architettonico. Tra le ville che necessitano di restauro, ubicate soprattutto nel rione di San Policarpo, ricordiamo Villa Vahany, risalente al 1901, opera dell'architetto Ferdinand Geyer e appartenuta alla famiglia austriaca di Karl Kratochill. C’è poi Villa Horthy, che fu abitata dal contrammiraglio Miklos Nicolaus Horthy von Nagybania dell'Imperial e regia Marina austroungarica. E ancora Villa Rodinis ubicata nel centrocittadino, rimasta finora fuori dal programma di restauro vista la rilevanza delle spese da sostenere.
Il progetto Dolcevita viene già attuato nel centro storico fin dal 2009, in collaborazione con l'Ente turistico cittadino. In tutti questi anni il piano ha portato al restauro di tetto e facciate di una sessantina di edifici. Per il progetto ogni anno il Comune stanzia circa 200 mila euro che vanno a coprire fino al 50% del costo dei lavori, mentre la parte restante + a carico dei proprietari delle abitazioni. —
P.R.
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