Elezioni politiche: c’è la moglie di Volpe Pasini, Lega in rivolta

Il Carroccio la candida in Emilia Romagna. Sospetti sul simbolo padano che il marito voleva depositare

TRIESTE. La Lega Nord regionale è in subbuglio per la candidatura di Sara Papinutto, seconda in lista del Carroccio in Emilia Romagna per la Camera dei deputati. Ma chi è Sara Papinutto? È la moglie di Diego Volpe Pasini, noto in Friuli Venezia Giulia per il suo girovagare nel variegato mondo del centrodestra. Già candidato e artefice della lista Sos Italia, poi vicino a Vittorio Sgarbi e a Forza Italia. Ma anche concorrente alle ultime elezioni comunali di Udine del candidato ufficiale del centrodestra, Enzo Cainero, e poi scelto dal sindaco eletto del centrosinistra, Furio Honsell, per la delega alla sicurezza. E si potrebbe continuare...

Ai padani del Friuli Venezia Giulia non va giù che la moglie di Volpe Pasini si porti a casa un seggio sicuro, tanto più che, secondo quanto riportato da alcuni giornali, la scelta è caduta sulla Papinutto per evitare che Volpe Pasini presentasse la lista Prima il Nord, potenziale danno a livello di voti per il Carroccio. E così, alle spalle del capolista Gianluca Pini, segretario emiliano-romagnolo del partito, ecco la “visitor” dal Friuli Venezia Giulia, Sara Papinutto, nata a Gemona del Friuli, davanti ai segretari provinciali leghisti di Piacenza, Pietro Pisani, e di Modena, Stefano Bellei.

Ufficialmente nessuno si esprime ma il malcontento dei militanti leghisti è forte e potrebbe avere ripercussioni nell’impegno che ciascuno porterà alla causa per la campagna elettorale. Nessuna reazione ufficiale, dicevamo, ma è significativo, ad esempio, che il senatore leghista Mario Pittoni, retrocesso al secondo posto della lista della Lega Nord alla Camera e quindi a forte rischio di non riconferma, diserterà o quantomeno rinvierà la conferenza stampa programmata per venerdì con il capolista Massimiliano Fedriga e Udine. Anche Pittoni non rilascia dichiarazioni ma il disagio per vedersi scavalcato, seppure in circoscrizioni diverse, da una candidata che peraltro non è iscritta, ne mai lo è stata, alla Lega Nord è difficile da nascondere, in Friuli Venezia Giulia come in Emilia Romagna con la base del partito in fermento come testimoniano i tanti messaggi tutt’altro che positivi apparsi sui social network.

Ma il post liste elettorali della Lega si arricchisce anche di un altro capitolo. Protagonista ancora una volta l’ormai ex leghista Luca Dordolo, consigliere comunale a Udine, già agli onori delle cronache per avere “denunciato” l’inquinamento del Po dopo che un uomo indiano aveva ucciso e gettato la moglie nel “fiume sacro” e per frasi poco concilianti verso i triestini. Stavolta bersaglio di Dordolo è il capolista alla Camera per il Carroccio, Massimiliano Fedriga, reo di essere triestino, anzi “triesticolo”. «Dordolo non è leghista e con le sue uscite si qualifica da sé» sottolinea il segretario triestino Pierpaolo Roberti. (r.u.)

Riproduzione riservata © Il Piccolo