Eliminate le citazioni della discordia Via libera a Prebeneg

Ok del Consiglio di San Dorligo al ritorno al nome originario Tolte dal testo le frasi sul fascismo dopo un aspro dibattito
SAN DORLIGO DELLA VALLE. Prebenico tornerà a chiamarsi Prebeneg. Ma quante discussioni ieri, nel corso della seduta che il consiglio comunale di San Dorligo della Valle ha dedicato alla formalizzazione della modifica del nome del piccolo centro. Prima di riuscire a placare le proteste degli esponenti della lista Gombac, di Forza San Dorligo, della Lega Nord e del Tlt, contrari alla proposta, sono state necessarie sostanziali correzioni al testo della delibera che recepiva le 184 firme poste in calce alla petizione che richiedeva il ritorno alla denominazione originaria di Prebenico da parte dei residenti. Sono state così depennate, fra le altre, le frasi che ricordavano la «brutale imposizione del nome operata dal regime fascista», «l’ignobile atto che ha deturpato e imbrattato il nome dei luoghi nativi di numerose generazioni» e che ribadivano la necessità di cancellare «il vergognoso appellativo fascista che offende ogni persona democratica».


Prima della decisione di tagliare parte della delibera, si sono registrati numerosi interventi. Davide Stolli, capogruppo dell’Unione slovena, ha espresso «soddisfazione per quello che considero un primo passo. Anche altri paesi dovranno cambiare denominazione per chiudere una ferita aperta». Rossana Pettirosso (Pd) ha detto che «sarebbe bello poter ripristinare tutti i nomi originari dei paesi e delle località del territorio», precisando che «non tutti i toponimi sono di origine slovena». Boris Gombac, capogruppo dell’omonima lista, ha minacciato di «scrivere al Prefetto, alla Regione, al Comitato paritetico, perché qui si crea un precedente». Roberto Massi (Forza San Dorligo) ha parlato di «delibera vergognosa, perché dopo decenni riportiamo alla ribalta queste vicende. Forse il sindaco difende ideali slavo-comunisti», seguito da Danilo Slokar (Lega): «Oggi si vanno a rimestare vecchie ruggini. Giusto cambiare il nome di Prebenico, ma non con queste modalità».


«Il testo andrebbe ripresentato con modalità meno faziose» aveva suggerito Giorgio Gherlanz (Tlt). E così è stato, nonostante il vicesindaco, Goran Cuk, avesse sottolineato che «la delibera non fa altro che richiamare il testo della petizione» e spiegato che «come amministrazione non facciamo altro che ratificare la richiesta della maggioranza della popolazione che vive a Prebenico, riparando un torto commesso da altri».


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