Eluana, Tondo non ferma la clinica di Udine
Nessuno stop della Regione alla casa di riposo ”La Quiete”. Nessuno stop all’attuazione del protocollo di interruzione della nutrizione di Eluana Englaro che da venerdì ha sospeso tutte le terapie che la tengono in vita. Dal palazzo della giunta regionale a Trieste arriva la fumata bianca: nessun commissario ad acta sostituirà la presidente della casa di riposo di Udine

Beppino Englaro con una foto di sua figlia Eluana
UDINE Nessuno stop dalla Regione alla casa di riposo «La Quiete». Nessuno stop all'attuazione del protocollo di interruzione della nutrizione di Eluana Englaro che da martedì è ricoverata a Udine e da venerdì ha sospeso tutte le terapie che la tengono in vita. Sono le otto della sera, quando dal Palazzo della giunta di piazza Unità arriva la fumata bianca: nessun commissario ad acta sostituirà la presidente della casa di riposo, Ines Domenicali. E questo perchè non ci sono condizioni per farlo. E forse nemmeno i poteri. Quello che la Regione farà è inviare un ispettore dell'Ass 4, l'ennesimo, a controllare ciò che La Quiete ha fatto e certificato.
Sempre con il supporto del distretto sanitario e dell'Azienda stessa. Una nuova verifica, che sembra sgombrare i dubbi sulla legittimità del ricovero di Eluana. E un appello, dal presidente Tondo, a papà Beppino. Un appello perchè rifletta sulla possibilità di sospendere autonomamente il protocollo su Eluana in attesa che il Parlamento vari una legge ad hoc.
NESSUNO STOP La decisione di non stoppare è arrivata in serata, dunque, dopo una giornata di telefonate e incontri. Gioranata culminata subito dopo mezzogiorno con il colloquio fra il governatore Renzo Tondo e il premier Silvio Berlusconi, entrambi ieri a Mestre per l'inaugurazione del Passante. Lì anche il ministro del welfare, Maurizio Sacconi, veneto e da sempre contrario allo stop dell'alimentazione di Eluana. Due colloqui, anche coi ministri Altero Matteoli e Renato Brunetta. E da Mestre, poi, la partenza a razzo di Tondo con meta Trieste dove era stato nel frattempo convocato d'urgenza un vertice sul caso Englaro. Convocati gli assessori alla Salute, Vladimir Kosic, e alle Autonomie locali, Federica Seganti. Oltre al segretario generale, Daniele Bertuzzi, l'avvocato della Regione, Enzo Bevilacqua, e alcuni dirigenti sanitari. Bocche cucite. Telefonini spenti.
L'ATTESA
E in quelle tre ore a Udine le voci che sono circolate ripetevano che la decisione della Regione - forse su ordine dello stesso Berlusconi - fosse quella di commissariare la Quiete. Ún atto di forza, dunque, che l'avvocato di Englaro, Giuseppe Campeis, aveva nel pomeriggio dichiarato «impraticabile». «Mi sembra improbabile un sequestro della stanza sulla base di una anomalia amministrativa riscontrata dai Nas, oppure il commissariamento della struttura da parte della Regione. La Quiete è sotto il controllo del comune di Udine. Mi sembra inconfigurabile. Non vedo un commissario che con atto amministrativo - dice Campeis - possa imporre un comportamento al dottor Amato De Monte e alla sua equipe».
LA DECISIONE
All'improvviso la decisione. Affidata a un breve comunicato dell'agenzia di stampa della Regione. Parla solo il governatore. Gli altri tacciono. Tre le novità: nessuno stop da Trieste alla Quiete, l'invio di un ispettore regionale, l'appello del presidente Tondo a Beppino Englaro. Un appello che sembra far quadrare il cerchio, visto che Tondo - da sempre sostenitore della linea della non interferenza - dà un sostanziale via libera alla procedura per lo stop all'alimentazione di Eluana, ma politicamente sposa la posizione del Cavaliere. E invita, con una breve nota, papà Beppino - carnico come lui - a sospendere tutto in attesa della legge. Sembra l'esito di un percorso ragionato. Non una decisione casuale. Anche se dal pomeriggio i tecnici dell'Ass 4 ripetevano che, a parer loro, dal punto di vista sostanziale i rilievi dei Nas non sembravano reggere a un provvedimento contro la Quiete.
L'APPELLO DI TONDO
E così Tondo, dopo avere chiuso il fascicolo senza provvedimenti, si rivolge alla casa di riposo La Quiete e la invita a prendere in considerazione la sospensione dei protocolli già avviati «atteso che si sta rapidamente delineando un netto pronunciamento del legislatore volto a colmare il vuoto normativo alla base della vicenda», spiega il governatore del Pdl che, in controtendenza rispetto al collega Roberto Formigoni, ha sempre manifestato apertura per il caso Englaro, arrivando a partecipare lo scorso ottobre a Udine a un convegno proprio al fianco di papà Beppino. Un evento che, visto con il senno di poi, sembra essere stato l'avvio di tutta questa vicenda che ha visto Englaro tornare in Friuli, la sua terra d'origine, per riportare - spiegò lui stesso - Eluana a casa, a Paluzza, vicino a nonno Giobatta. L'invito di Tondo è contenuto in una lettera che il governatore ha inviato alla presidente della Quiete, Domenicali, al termine del vertice. E che ieri almeno non ha avuto risposta. Risposta che spetterà a papà Beppino.
GLI ACCERTAMENTI
Ora alla Quiete scatteranno gli accertamenti sui dubbi dei Nas. Dubbi che riguardano un aspetto amministrativo e cioè l'affidamento di Eluana a un'associazione di medici e infermieri che potrebbe costituire, secondo il verbale dei carabinieri, una costituzione ex novo di struttura sanitaria. Elemento questo che prevedrebbe, sempre secondo i Nas, accertamenti preventivi da parte degli organi competenti. E cioè da parte dell'Ass 4.
Anche se, va detto, proprio l'azienda aveva seguito l'iter e preventivamente accertato che non vi erano stati passi falsi nella procedura. Fatto questo che gli ispettori di Tondo dovranno ora appurare in via definitiva. Secondo Campeis, tuttavia, «dal verbale dei Nas non viene assolutamente accertato l'inidoneità della struttura della Quiete. Viene data un'interpretazione di ciò che è successo e quindi si vuole leggere la convenzione che è stata stipulata dalla Quiete stessa con l'associazione «per Eluana» come la costituzione formale di un ente ex novo che deve avere o avrebbe necessità di autorizzazione e, quindi, necessità di preventive verifiche».
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