Emigrato in Australia per fare il park ranger

«Qui la natura è impressionante, affascinante, si inizia con un corso di identificazione delle piante native e la loro propagazione e conservazione, e come combattere l’infestazione di erbacce, per lo più europee, che involontariamente son state introdotte e che minacciano la natura australiana. Tra gli altri insegnamenti il controllo e la gestione di un corso d’acqua, approfondimenti su fauna, sul terreno e i suoi composti. Seguo il corso quattro giorni a settimana ed effettuo anche operazioni di pulizia del bosco». Un lavoro nel campo della ristorazione a Sydney e il percorso che lo porterà, a breve, a diventare park ranger, sogno coltivato attraverso studi avviati ormai da tempo in Australia. Il triestino Daniele Nait è partito da Trieste quattro anni fa, anche lui protagonista di una storia iniziata da una considerazione, propria di molti concittadini espatriati: “mollo tutto e parto”. «Ho sempre voluto andare in Australia, mio padre è nato a Newcastle - spiega – nel 2009 ho deciso di lasciare l’Italia, all’epoca lavoravo come broker in Slovenia, per una piccola impresa italiana. Gli affari però nel secondo semestre stavano andando male, così ho deciso di utilizzare finalmente il passaporto che mio padre mi aveva “regalato”. Non ho perso tempo e ho pensato in meno di due mesi di cambiare vita, ho salutato la famiglia, ho lasciato gli affetti, per tentare di costruire un futuro migliore in quella terra lontana». Destinazione Sydney, senza un’idea precisa sul da farsi, ma con la volontà di intraprendere una nuova strada. Alla base un amore per la natura e una propensione all'avventura. «Grazie all’associazione Giuliani del Mondo (in particolare Dario Locchi e Ondina Demarchi) sono riuscito a inserirmi pian piano in questa nuova realtà, ho iniziato a lavorare in un ristorante di fronte all’Harbour Bridge e all’ Opera House, ho fatto il cameriere e poi il barista. Nel 2012 ho iniziato a studiare per diventare un park ranger.
Manca poco alla fine degli di studi, nel frattempo lavoro come aiuto cuoco in un altro ristorante, Vespa, differente dal primo, questa volta è un locale italiano. Il proprietario e le persone che ci lavorano sono per me grandi amici». Il tempo libero è tutto o quasi dedicato al futuro lavoro, per il quale Daniele segue un percorso di studi pratici e teorici. «Sto mettendo in campo tutta la buona volontà per raggiungere l’obiettivo, al momento faccio la “gavetta”, ma spero entro un paio d’anni di inserirmi pienamente nel nuovo settore, diventando a tutti gli effetti un park ranger, nella splendida natura australiana».
Micol Brusaferro
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