«Esame istologico senza risposta»
Non accetta le osservazioni e le tirate d’orecchi dell’Ass Patrizia Borioli, l’ex insegnante già operata tre volte per un tumore al seno che alcuni giorni fa aveva denunciato l’inutile attesa da tre settimane (ormai diventate quattro) per conoscere l’esito di un esame istologico e sapere se doveva sottoporsi o meno a un quarto intervento chirurgico.
«Premesso che è un diritto del malato essere informato sul proprio stato di salute e un dovere di chi fornisce il servizio adempierlo - scrive Patrizia Borioli -, mi chiedo con che diritto l’Ass abbia reso pubblica una notizia non nota a me e relativa agli esami diagnostici della mia malattia: mi riferisco al “supplemento di indagine” che mi riguarderebbe. Non pensa l’Ass di aver ingenerato nella sottoscritta un “allarme”, speriamo “ingiustificato” e un altrettanto “inutile turbamento”?». Patrizia Borioli si riferisce all’allarme e al turbamento che, secondo l’Ass, potrebbero essere suscitati nei malati qualora vengano insinuati “dubbi circa la tempestività dei servizi che si occupano della salute”.
«Anche se mi rendo conto della ripetitività - continua l’ex insegnante - ribadisco che a tutt’oggi, 12 febbraio 2012, sono ancora all’oscuro di tutto circa l’esito dell’esame, a differenza di quanto riferito dall’Ass. O meglio, di qualcosina sono venuta a conoscenza proprio attraverso la risposta dell’Ass stessa sul quotidiano. Sarebbe bastato così poco: una telefonata, una convocazione, una lettera e l’ammissione che qualche disguido può anche capitare ma, per fare questo, ci vuole il coraggio dell’umiltà e non la presunzione. Mi si permetta un’ultima considerazione - continua Patrizia Borioli -: per ridimensionare un’azienda penso sia fondamentale avere competenze, capacità progettuali che solo vivendo a stretto contatto con gli operatori e conoscendo intrinsecamente le necessità del sistema, si possono affinare. Concludo quindi affermando che mi si trova perfettamente d’accordo che nella sanità dei tagli siano opportuni, a patto che non si taglino medici, paramedici, personale ausiliario, impiegati, usceri. Sì, lo so, rimane ben poco… ma sarebbe già molto».
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