Esenzione ticket, a Trieste tutti in fila ma il pc non ha il programma

Una folla di persone per lo più anziane è stata ”cacciata” via ieri mattina dagli uffici di via Farneto dove si era recata per il noioso ma indispensabile rinnovo dell’esenzione dal ticket sanitario per ragioni di reddito, che scade il 31 marzo per alcuni. Erano decine di persone in orario, a far la fila anche per un’ora e mezza, e poi (riferiscono alcuni) un’impiegata stizzita li ha semplicemente mandati via, senza dare spiegazioni, come se fossero dei noiosi postulanti. Mentre tutta la cartellonistica dell’Azienda sanitaria era lì a parlar chiaro, e anche le indicazioni fornite in questi giorni. Offesi per il trattamento, per le ore perse, e senza certificato: così si sono sentiti i cittadini, preoccupati perché arriva Pasqua. L’esenzione, per chi l’ha ottenuta al Cup e non via lettera dal ministero delle Finanze, scade. E se serve una ricetta il 1.o aprile?
L’Azienda sanitaria ha appena ricevuto ieri dal ministero delle Finanze la lista dei nuovi 30mila che riceveranno a casa una comunicazione ufficiale (fa fede il Cud). Ma solo nel tardo pomeriggio è stato chiarito ciò che alla direzione non era nemmeno noto: che quegli altri cittadini erano stati mandati via. Motivo? «Si è scoperto che il programma informatico non era stato ancora attivato - risponde il direttore sanitario Adele Maggiore -, proprio perché il ministero non aveva ancora inviato la propria lista. Gli impiegati dunque non potevano fare la pratica». Però nessuno lo sapeva, e nessuno dunque lo ha detto. Nemmeno la poco gentile impiegata dell’ufficio. Oggi l’Ass1 diffonderà un nuovo comunicato, intanto ieri sera riunione urgente coi medici di famiglia.
«Anche per i cittadini che non riusciranno in tempo a ottenere l’autocertificazione - afferma Maggiore - i medici di famiglia scriveranno lo stesso la sigla di esonero sulla ricetta, in proroga». Una proroga che comunque si rende necessaria anche per chi sta per ricevere invece la lettera del ministero. Essendo però un “nuovo” identificato come esente, magari non lo sa, e va intanto allo sportello. E lì si scoprirà che ha fatto anche lui una strada per niente. Il medico dovrà prorogare la sua esenzione, per dar tempo alle 30 mila lettere di arrivare a casa entro aprile. Nel frattempo, il programma informatico agli sportelli dovrebbe essere, per gli altri, attivato.
Ecco la complicazione creata dalle “semplificazioni” informatiche. E non basta ancora, perché in questa confusione c’è evidentemente anche la fretta di recapitare le 30 mila comunicazioni ministeriali il più presto possibile. «Abbiamo incaricato una ditta di corriere - annuncia il direttore sanitario -, perché non ci fidiamo abbastanza delle Poste».
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