Esodo d'estate, stroncata da infarto nell’auto incolonnata

Un’anziana romena è stata stroncata da un infarto mentre era in coda sotto il sole rovente al casello autostradale del Lisert. E' stata elitrasportata dall’autostrada all’ospedale di Monfalcone, ma l’intervento dei medici non è servito a salvarla. Le code di automobili in uscita dall'autostrada A4 Venezia-Trieste sabato pomeriggio, erano lunghe sette chilometri
GORIZIA
Ieri una fila di sette chilometri ha intasato per tutto il giorno il casello autostradale del Lisert. A farne le spese è stata un’anziana romena, stroncata da un infarto mentre era in coda sotto il sole rovente. La donna è stata elitrasportata dall’autostrada all’ospedale di Monfalcone, ma l’intervento dei medici non è servito a salvarla.


Una situazione ancora più difficile, anche se per fortuna senza conseguenze drammatiche, si è verificata venerdì notte, quando una fila di 25 chilometri ha costretto Autovie Venete a liberalizzare l’uscita per ben due volte. Per due periodi della durata di trenta minuti gli automobilisti sono passati al casello senza sborsare un euro: la misura ha permesso di smaltire in parte la fila, allontanandola dal nodo di Palmanova, dove l’autostrada proveniente da Venezia incrocia la direttrice proveniente da Udine.


La presenza di una coda chilometrica in quel tratto di strada metteva infatti in pericolo l’incolumità degli automobilisti: una situazione che ha spinto Autovie Venete a rinunciare a parte dell’incasso per non incorrere in problemi di maggiore portata.

Un altro problema è quello dei cartelli, spesso poco chiari se non fuorvianti. Autovie Venete, in difficoltà nel gestire il solito esodo estivo verso i Balcani, non ha predisposto indicazioni adeguate per gli sventurati automobilisti che tentano di evitare le code uscendo dall’autostrada. E invece di mandarli a Rabuiese li manda a Nova Gorica.

Immaginate di essere un turista nordeuropeo diretto in Istria o in Dalmazia. Poco dopo Palmanova vi trovate davanti un pannello luminoso di Autovie Venete che annuncia file chilometriche al casello del Lisert, e suggerisce: «Per la Slovenia uscita consigliata Villesse». Poco familiari con le sottigliezze geografiche del confine italo-sloveno, imboccate l’uscita convinti di andare verso la Croazia. E vi ritrovate all’Ikea di Villesse, senza indicazioni ulteriori.


Autovie Venete, infatti, sembra non aver tenuto in conto della possibilità che molti automobilisti stranieri potessero essere tratti in inganno dall’indicazione, e all’uscita di Villesse non ha predisposto alcun cartello aggiuntivo. Il risultato è che il nostro ipotetico turista, una volta uscito, non trova cartelli che indichino la direzione verso Trieste.

A quel punto ha due possibilità: entrare a Villesse e districarsi tra indicazioni di carattere strettamente locale, come ”Romans” o ”Gradisca d’Isonzo”. Oppure proseguire lungo il raccordo Villesse-Gorizia fino al capoluogo provinciale, e lì ritrovare l’agognata direzione ”Trieste”. Da raggiungere, ovviamente, con la strada del Vallone, che notoriamente non è una passeggiata per chi non la conosce bene.


In ogni caso non si può dire che i tentativi di deviare il traffico su percorsi alternativi siano organizzati in modo eccellente. Al massimo potrebbe rivelarsi una soluzione originale per attrarre turisti nella Venezia Giulia: dirottarli a loro insaputa.

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